Venerdì, comunque finisca a Miami, il pugilato subirà un altro colpo basso (video)

L’11 marzo del 2024 pubblicavo sul quotidiano online boxeringweb l’articolo che riproduco qui sotto. Una storia triste, un dramma che ha rischiato di sfociare nella tragedia. Raccontavo la notte in cui Anthony Joshua metteva ko in meno di due round Francis Ngannou a Riyadh.
Il titolo era: “È stata una notte di paura, ma non servirà. La boxe rotola all’indietro“.
Come era stato facile prevedere, nulla è cambiato.

Venerdì prossimo, a Miami, AJ tornerà sul ring per affrontare Jake Paul. Comunque finisca, sarà un altro colpo basso al pugilato.
Ecco il servizio scritto lo scorso anno…

Non credo che quanto accaduto, sul ring della Kingdom Arena, sia catalogabile tra le esperienze utili per non sbagliare più.
Il pericolo scampato, alle 3:42 del mattino di Riyadh, non servirà a cambiare le cose. Sperarlo è da ingenui. 
Un uomo è arrivato sull’orlo dell’abisso, ma fortunatamente non è caduto giù.
Francis Ngannou ha 37 anni, dopo essere stato un campione nelle arti marziali, è salito sul ring contro Anthony Joshua, un 34enne che ha vinto l’oro olimpico ed è stato campione del mondo di boxe. Ngannou con un record di 0-1-0 è andato in guerra, senza avere le armi per combatterla.
Boxe e arti marziali sono due sport differenti.
Per numero delle riprese, lunghezza dei round, teatro delle sfide, regolamenti.
Non dico che un pugile è più forte di un lottatore della MMA. Dico che fanno due sport diversi. Probabilmente AJ portato nella gabbia contro Ngannou, avrebbe fatto la stessa fine.
Era un match che, secondo me, non andava messo in piedi. Non c’è cifra che valga il rischio corso.
Forse l’arbitro avrebbe dovuto fermare il match dopo il secondo atterramento.
Sicuramente il Wbc dopo un solo incontro, finito con una sconfitta, non avrebbe dovuto posizionare Francis al numero 10 del mondo, creando consensi piuttosto che inquietudine attorno alla sfida con AJ.
La boxe è uno sport in cui i rischi vanno ridotti, non aumentati a dismisura.
Tutto questo chi affronta il pugilato con rispetto l’ha detto e scritto prima, non a match concluso.
Si può perdere, si può perdere anche per ko. Ma che il match sia tra due atleti che provengono dalla stessa disciplina, non tra un esordiente e un campione del mondo.
Con Fury ha fatto una bella figura, lui Fury lo ha messo knock down.
Vero. Ma Tyson Fury ha affrontato quella sfida non allenandosi. I 126 kg registrati alle operazioni di peso, e la disastrosa condizione atletica mostrata per l’intero match, ne sono la testimonianza. Quella è stata una sorta di esibizione, non un match vero. E comunque, Francis Ngannou ha perso.
L’incontro vero è stato quello contro Anthony Joshua.

Tre atterramenti in meno di due riprese.
Brutale il primo, devastante il secondo, agghiacciante il terzo.
Una notte di paura a pagamento.
Purtroppo sono sicuro che ne avremo delle altre.
Comunque finisca, sarà l’inizio della fine per il pugilato.
Facile pronostico.
Anthony Joshua ha rimesso la boxe al centro del villaggio. Ma il villaggio rischia di non esserci più. La boxe sta rotolando all’indietro.


2 risposte a “Venerdì, comunque finisca a Miami, il pugilato subirà un altro colpo basso (video)”

  1. […] contro McCoy una specie di Rumble in the Jungle. Dario Torromeo sul suo blog Storie di boxe, ha detto che “comunque finisca, sarà un altro colpo basso al […]

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