Usyk vince, di misura, su Fury. “Una notte aspettata per 22 anni”


Un match che ha restituito alla categoria il peso che merita.
Tyson Fury e Oleksandr Usyk hanno fatto vedere cosa sia un campione.
Ha vinto, a mio giudizio, il migliore. Un ucraino da stanotte è da solo sul trono dei pesi massimi. E anche se il verdetto è vittoria per split decision, giusto anche questo perché la differenza tra i due è stata minima, Usyk ha meritato per più fattori.
Ha portato avanti un piano tattico che, ancora una volta, ha rivelato la sua grande bravura tecnica, abbinata a una determinazione eccezionale e a una condizione fisica da applausi. Forse, oso dire, è stata proprio quest’ultima qualità a consegnargli il successo. Perché, non credo solo sul mio cartellino ma anche e soprattutto su quello di giudici, alla fine dell’ottavo round a tenere in mano il punteggio del match per il titolo era Tyson Fury.
Il britannico aveva boxato con buona scelta di tempo e grande velocità di braccia, aveva usato il sinistro per tenere l’altro lontano, non dandogli lo spazio necessario per piazzare i suoi colpi, aveva soprattutto messo a segno montanti al corpo (uno ha anche centrato al volto l’avversario) che avevano minato la resistenza dell’ucraino. 
Tutto è cambiato nel nono round. Usyk ha trovato il gancio giusto per il ribaltone. È arrivato prima al naso del 35enne di Manchester, ha provocato un problema che è sembrato spezzare il ritmo e intaccare la sicurezza del gigante. Poi una combinazione gancio destro e (soprattutto) gancio sinistro al volto hanno tramutato la nottata da eroe di Fury in un incubo di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Ha perso completamente l’appoggio sulle gambe, è stato sballottato per l’intero ring, travolto, ha cercato e trovato l’aiuto delle corde ma alla fine stava per cedere definitivamente.
L’arbitro Mark Nelson lo ha contato, si è rialzato, era pronto a riprendere il combattimento. Il gong lo ha salvato.
Ma poi è stato tutto uno scivolare sino alla fine.
Forse mi sono lasciato influenzare dalla purezza della boxe di Oleksandr Usyk, da questo suo battersi con la tecnica contro un bravo tecnico, con la determinazione contro un signore che lo superava di 15 centimetri e pesava diciotto chili più di lui. Forse. Ma alla fine di una cosa sono certo. Aveva vinto. Io avevo tre punti per lui (115-112), ma di certo stanotte è stato più bravo di un bravo Tyson Fury.
Due ottimi pugili. Un bel mondiale. Un unico campione.
Godiamoci questa bella nottati di boxe.
In fondo, domani è un altro giorno.
La frase.
È stato un momento che aspettavo da 22 anni, tutta la mia carriera è stata vissuta con un sogno finale. Vivere una notte come questa“. (Oleksandr Usyk)

Massimi (mondiale unificato, Wbc, Wba, Ibf, Wbo, Ibo) Oleksandr Usyk (Ucraina) b Tyson Fury (Gran Bretagna) per split decision dopo 12 ripres (Craig Metcalfe (Canada) 114-113 per Fury; Manuel Oliver Palomo (Spagna) 115-112 per Usyk; Mike Fitzgerald (USA) 114-113 per Usyk.

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