Joshua vs Ngannou a 19.99 euro. La PPV livella in basso la boxe

Ora è ufficiale.
Gli appassionati del pugilato per vedere un evento importante su DAZN dovranno pagare altri soldi oltre a quelli versati per l’abbonamento.È la pay per view (PPV), bellezza.
Per Anthony Joshua vs Francis Ngannou, oltre al canone mensile o annuale che sia, si dovranno versare altri 19.99 euro. L’incontro è programmato per l’8 marzo alla Kingdom Arena di Riyadh. Diretta dalle 17:15 con telecronaca in italiano, commento tecnico di Alessandro Duran. 
Joshua (27-3-0, 14 ko) vs Ngannau (0-1-0), spettacolo che suscita in qualcuno curiosità in altri disinteresse. Comunque finisca sarà un momento negativo per il pugilato.
Ancora soldi anche per il prossimo Tyson Fury vs Olexandr Usyk del 18 maggio e per ogni altra serata di boxe che esca dalla routine. Così vanno le cose anche nel resto del mondo, probabilmente è per questo che a livello globale il pugilato ha subito un calo di interesse. 
L’audience di Muhammad Ali vs George Foreman (Kinshasa, 30 ottobre 1974) è stata di 50 milioni di telespettatori. 
La pay per view ha ridotto drasticamente i numeri. 
Per vedere Terence Crawford vs Errol Spence jr, la sfida del 29 luglio 2023 si dovevano pagare 84.99 dollari (poco meno di 78 euro). La trilogia Tyson Fury vs Deontay Wilder è costata mediamente 79.99 dollari a match. E per Floyd Mayweather vs Conor McGregor, 4,3 milioni di persone hanno pagato 100 dollari a connessione.

Floyd Mayweather rappresenta l’eccezione. Senza di lui bisogna tornare indietro di 20 anni e più, arrivare a Holyfield vs Tyson II (1997) o Lewis vs Tyson (2002) per trovare un evento che abbia sfiorato i due milioni.
Ripeto, un tempo negli Stati Uniti gli spettatori erano 50 milioni, ora le media è sotto i due milioni quando va bene.

Alla TV servono soldi, la pay per view è l‘unica strada per farne tanti.

È inevitabile” ha detto Eddie Hearn, il boss di Matchroom. 
I soldi servirebbero anche ai pugili. Ma la PPV ha creato un mondo di pochi ricchi e di tanti pugili che a volte devono accontentarsi di 40.000/50.000 dollari (tra i 37.000 e i 45.000 euro) anche per un mondiale. 
Meno soldi per la maggior parte dei protagonisti, meno spettacoli di prima categoria per gli appassionati, meno promozione nel mondo, meno popolarità.

E tutto porta alla stessa radice, l’ingresso in modo prepotente della PPV nella diffusione dello sport. È stata un livellatore, in basso, della promozione.


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