IBA ieri al CAS. World Boxing, solo 27 le Federazioni affiliate

L’IBA continua a muoversi come se fosse a un passo dall’essere reintegrata nell’ambito olimpico.
Ieri era fissata, presso il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna (CAS), un’audizione per l’appello presentato dall’Associazione contro la decisione del CIO di farla fuori dalla gestione dei Giochi. L’udienza era privata, non si conosce al momento come sia andata e non si sa quando sarà resa pubblica la decisione sul tema.
Oggi, a Parigi, il presidente Umar Kremlev ha annunciato che, dal 9 al 12 dicembre, Dubai (Emirati Arabi) ospiterà tre eventi: il Congresso Ordinario, il Boxing Global Forum in cui l’IBA traccerà il programma per il futuro del pugilato amatoriale, e la notte dei Campioni.
Alla tre giorni si sono accreditate 204 Federazioni Nazionali (171 delle quali con diritto di voto).
La World Boxing, l’associazione che mira al riconoscimento da parte del CIO, sosterrà il suo primo Congresso a Francoforte la prossima settimana (24 e 25 novembre). In quella sede sarà eletto il primo presidente (due i candidati: la statunitense Elise Seignolle e l’olandese Boris van del Vorst), saranno nominati i tre vice presidenti (in lizza nove candidati, tre donne: un’australiana, una svedese e una rappresentante della Repubblica Ceca; e sei uomini in rappresentanza di Panama, Gran Bretagna, Usa, Canada, Honduras e Svezia). Saranno scelti anche i quattro membri del Comitato Esecutivo (15 candidati).
La World Boxing ha pubblicato l’ultimo bollettino di adesioni. Al momento sono 27 le Federazioni Nazionali che hanno lasciato l’IBA per andare nella nuova associazione: Filippine, Scozia, Galles, Suriname, Virgin Island, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Australia, Gran Bretagna, Inghilterra, Olanda, Canada, Brasile, Argentina, Germania, Honduras, Svezia, Danimarca, Mongolia, Panama, Polinesia Francese, Finlandia, Islanda, Giamaica, Nigeria, Norvegia, Repubblica Ceca).
Il tempo della resa dei conti è sempre più vicino.
L’Italia è ancora all’interno dell’IBA, riuscendo in questo modo a partecipare a Mondiali ed Europei, in attesa di decidere quale sarà il suo destino. Il futuro si presenta più nero che grigio. All’orizzonte il calo consistente dei contributi (da parte di Sport e Salute) nel 2024 o, nella migliore delle ipotesi, nella stagione successiva. Colpo forte da assorbire, ma non il solo. Si prevede in tempi non lunghi l’accorpamento in un’unica Federazione di tutti gli sport facenti parti delle Arti Marziali. Un risparmio per chi finanzia, un calo di potere, di visibilità e di risorse economiche per chi gestisce le singole discipline.
Il resto è noto, ma vale la pena di ricordarlo.
Lo scorso 16 ottobre il CIO ha approvato l’ingresso di cinque sport nel programma dei Giochi di Los Angeles 2028: baseball/softball, cricket, flag football, lacrosse, squash. Ha accettato la raccomandazione del Comitato Esecutivo di reintegrare nel programma Pentathlon Moderno e Sollevamento pesi. Il Comitato Olimpico Internazionale ha infine deciso di mettere in sospeso qualsiasi decisione riguardante il pugilato, in attesa che questo sport ritrovi una Federazione Internazionale, indispensabile per l’interimento nel programma dei Giochi.
L’International Boxing Association è stata privata della sua qualifica con annessa delega per l’organizzazione del torneo olimpico (dopo essere stata momentaneamente sospesa per Tokyo 2020 e Parigi 2024). Al momento la World Boxing non sembra avere adesioni, risorse economiche e capacità organizzative per pensare di sostituirla.


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