
I pronostici sono difficili. A volte ti sembra tutto chiaro, poi vedi il match e capisci quanti piccoli particolari ti sono sfuggiti, quante sfumature ignorate hanno contribuito a spingerti verso l’errore. Puoi sentirti sicuro del rendimento di un pugile se lo vedi da vicino, lo guardi negli occhi, osservi i suoi allenamenti, le sedute di sparring, parli con lui. Un vantaggio che mi ha aiutato più di una volta.
Ero tentato di puntare su Thomas Hearns nella sfida con Marvin Hagler, pensavo che Riddick Bowe non sarebbe riuscito a battere Evander Holyfield nel loro primo match, credevo che lo stesso Holyfield si sarebbe liberato in pochi round di George Foreman.
Poi sono approdato negli States. Li ho visti tutti all’opera, ho parlato con loro e con chi gli stava vicino. Ho avuto il quadro dell’intera situazione. Avevo in mano tutti gli elementi. Sono stato fortunato, ho puntato sul pugile giusto.
Adesso sono a migliaia di chilometri dall’evento, non conosco nessuno dei due protagonisti. Li ho visti combattere in televisione e nulla più. Ma ogni minuto che passa sento crescere dentro di me la convinzione, la voglia di esagerare. E allora devo stare attento. Mi dico, ricordati Dario: sono le sfumature che fanno vincere o perdere un mondiale.
Ma quali sfumature potrebbero mai consentire a John Ryder di battere Saul Alvarez detto Canelo?
Generalmente mi fido dei bookmaker. Le quote di William Hill dicono che per l’inglese non c’è speranza. Canelo è dato a 1,5, Ryder a 9. E io sono sostanzialmente d’accordo.
Il britannico è pugile irruento, coraggioso, pronto a giocare le sue possibilità sino in fondo. Contro il campione queste sono caratteristiche negative, mi fanno pensare che abbiano ragione quelli che hanno puntato su una vittoria di Alvarez tra la quarta e la sesta ripresa. Canelo, se si trova davanti a un pugile arrembante, gongola. Lo boxa d’incontro, lo sfianca e poi chiude magari con un montante sinistro al fegato.
Ha perso due sole volte in carriera.
Contro Floyd Mayweather jr e Dmitrii Bivol. Entrambi maestri nella scelta di tempo, nel trovare la giusta distanza, nel comandare la sfida con il loro jab. Quindi, a porre il combattimento sul piano tecnico/tattico, non offrendo spazi vuoti dove il jab di Canelo avrebbe potuto incunearsi per aprire la strada ai suoi colpi possenti.
Ryder e i tifosi della Gran Bretagna si aggrappano a un unico appiglio. È rappresentato da un risultato, un successo che è stato considerato il punto di svolta di un’intera carriera.
Il 12 febbraio del 2022, il 34enne di Islington ha sconfitto Daniel Jacobs ai punti. Miracle Man aveva nel suo record successi su Gabriel Rosado, Julio Cesar Chavez jr e Sergey Derevynchenko. Più una sconfitta ai punti proprio contro Canelo. Ma è stato un episodio. Un po’ poco per pensare di farcela contro uno che ha perso due soli incontri, quelli già citati contro Mayweather e Bivol. E ne ha vinti cinquantotto, di cui 39 per ko. Uno che ha centrato il successo in 17 match con il mondiale in palio, ha sconfitto Vasquez (due volte), Baldomir, N’dou, Cintron, Lara, Cotto, Khan, Liam Smith, Chavez jr, Golovkin (due volte), Jacobs, Kovalev, Callum Smith, Saunders e Plant. È stato campione dei superwelter, medi, supermedi (ancora lo è), mediomassimi.
È una storia che a me sembra inquadrarsi in un preciso contesto. Erano più di undici anni che Canelo non combatteva in casa. Chi organizza ha pensato che l’unica cosa importante fosse portare un altro pugile sul ring. Uno con un minimo di credibilità. John Ryder detto Il Gorilla ce l’ha, l’ha conquistata con la vittoria su Jacobs e la sconfitta ai punti con Callum Smith. La scelta è così caduta su di lui.
In cinquantamila hanno comprato il biglietto, facendo sparire l’intera dote di ingressi all’Estadio Akron di Zapopan, nell’area metropolitana di Guadalajara.
Tutto esaurito in poche ore.
Protagonista e comparsa saliranno sul ring. Tutti convinti (meno Ryder e il suo clan, credo) che ci sia un solo finale per questo campionato del mondo. Ne sono certi anche i tabloid inglesi che però continuano, solo per crearsi un alibi, a sfornare articoli che raccontano storie di sorprese incredibili, di eventi al confine con il miracolo.
Io credo che se Ryder ribalterà il pronostico, sarà solo perché Canelo ha imboccato la parte in discesa della carriera, quella che conduce al ritiro.
Potrebbe accadere, non penso che accada.
PROGRAMMA (Zapopan, Jalisco, Messico) Supermedi (mondiale IBF, WBA, WBC, WBO) Saul Alvarez (58-2-2) vs John Ryder (32-5-0); mosca (mondiale WBC) Julio Cesar Martinez (19-2-0) vs Ronal Batista (15-2-0); superleggeri (WBA Intercontinentale) Gabriel Gola Valenzuela (26-3-1) vs Steve Park (16-2-0).
TELEVISIONE – Diretta su DAZN dalle ore 1:00, nella notte tra sabato 6 e domenica 7.