
Lo scorso novembre Jannik Sinner ha vinto a Sofia ed è diventato il più giovane italiano a imporsi in un torneo ATP. E si è scatenato l’inferno. Davanti a lui si è presentata l’Italia affamata. Il popolo del tennis è a digiuno da troppo tempo. Sono passati 45 anni dall’ultima volta che un italiano ha vinto un torneo dello Slam. Questa astinenza ha provocato una corsa forsennata. Tutti gli chiedono di vincere e di farlo senza aspettare. Subito, adesso. Ma se urliamo oggi, cosa mai dovremmo fare quando l’obiettivo sarà centrato?
A 19 anni è entrato nel mondo degli adulti.
Un mondo in cui si consuma tutto in fretta. Jannik ha appena cominciato a godersi il presente, a sognare il futuro, e già lo tirano per la giacchetta cercando di assegnargli tornei che deve ancora giocare, di metterlo sul trono di re del mondo quando ha appena cominciato la scalata alla Top Ten. Passi da fare ne ha ancora tanti. E questo dovrebbe renderci felici, perché la domanda è: se è già forte oggi, cosa potrebbe diventare se ogni elemento del puzzle andasse al suo posto?
Il ragazzo ha cominciato la scalata, ha giocato appena 64 partite nei tornei ATP. Abbassate i toni, se potete. Lui è bravo, forte, sicuro, rispettoso. Ma perché rovinare tutto trasformando uno starnuto in un uragano?
È in finale a Miami, in un Master 1000. Un grande risultato, ma va gustato come se bevessimo un whiskey pregiato. Sorseggiando, non buttando giù tutto in un sorso.
Sui social che fino a ieri non sapevano neppure chi fosse, ora lo chiamano per nome e gli predicono come minimo un Grand Slam, un filotto che parte dagli Australian Open e arriva agli US Open, passando per Roland Garros e Wimbledon. Tutto in un anno. Descrive il suo gioco chi fino a ieri spiegava i vaccini anti Covid, le invasioni di Bill Gates, l’alta finanza, la biologia, la cucina e l’economia domestica. Esperti in tutto, perché non aggiungere il tennis? Sui giornali, parolai pagati un tanto a metafora lo descrivono nei momenti più intimi, anche se lo hanno sentito parlare, forse, una sola volta in televisione.
Gli sportivi da poltrona in Italia sono milioni, molti dei quali appartengono al popolo del calcio. Quello che fa un processo ed emette una sentenza a ogni giornata di campionato. Vinciamo lo scudetto oggi, andiamo in serie B la prossima domenica. E giudicano il resto dello sport allo stesso modo. Sinner è un fenomeno, vincerà già quest’anno uno Slam, è il solito italiano che quando arriva il momento della verità se la fa sotto. Ma di cosa diavolo parlate?
Abbiate un attimo di lucidità. Jannik Sinner ha molte doti del campione, altre le deve ancora acquisire. A 19 anni ha tutto il tempo per farlo. Dategli tregua. Applauditelo, fategli i complimenti, sognate pure. Ma non mettete sulle sue spalle il peso di 45 anni di astinenza.
Quando arriverà il momento giusto sarà lui a dare il segnale. E allora sì che scateneremo l’inferno…