Joshua vs Fury, è fatta. Primo match in estate, il secondo a fine autunno…

L’accordo è stato raggiunto, la firma sui contratti è stata posta sabato pomeriggio. Il primo annuncio è stato fatto da Mark Kriegel di ESPN. Poi, sono arrivati i dettagli.
Due match nel 2021, il primo dovrebbe essere in calendario il 26 giugno o il 3 luglio comunque prima dell’Olimpiade di Tokyo, il secondo nel tardo autunno. Ciascun combattimento avrà un movimento di oltre 200 milioni di dollari. Anthony Joshua e Tyson Fury si divideranno alla pari le borse del primo incontro, il vincitore intascherà la quota maggiore (60/40) nel secondo. Sarà il mondiale dei grandi numeri.
Lo organizzeranno i tre boss del pugilato contemporaneo: Bob Arum, Frank Warren ed Eddie Hearn. Pensano di vendere 2,6 milioni di contatti in pay per view per un incasso di oltre 100 milioni di dollari. I precedenti sono incoraggianti: Joshua vs Ruiz jr II ne ha portati a casa 50 con 1,6 milioni di famiglie collegate.
Se Joshua vs Fury si fosse fatto senza la minaccia del Covid-19, sarebbe stato ospitato nello stadio del Tottenham: oltre 70.000 biglietti venduti in poche ore. La pandemia spingerà i promoter a spostarsi in Medio Oriente. Si sono già proposte Arabia Saudita (ha sponsorizzato il secondo Joshua vs Ruiz jr con cento milioni di dollari), Qatar ed Emirati Arabi. La decisione sulla sede sarà preso entro la metà di aprile.
Il mondiale sarà trasmesso in pay per view da Sky Sports e BT Sport che offriranno l’evento in Gran Bretagna a 29.95£. Con il sistema della Tv via cavo il match dovrebbe andare negli altri Paesi su DAZN ed ESPN+.
L’obiettivo è quello di portare AJ al titolo senza perdere alcuna cintura lungo il cammino. Questo significherebbe tornare al campione unico dei pesi massimi ventuno anni dopo Lennox Lewis, l’ultimo ad essere riuscito nell’impresa. L’incognita principale arriva dalla sigla World Boxing Organizzation. Ha prima minacciato Joshua di privarlo del titolo se non avesse affrontato Olexsander Usyk, sfidante ufficiale. Poi ha messo in piedi una sfida per la corona ad interim tra lo stesso Usyk e Joe Joyce (numero 1 e 2 dell’Ente). Quando sembrava che la strategia fosse vincente, chi gestisce l’ucraino ha detto che non era contento di come si stava svolgendo la trattiva e ha mandato una lettera ufficiale alla WBO chiedendo il ripristino della qualifica di sfidante ufficiale per il suo protetto. La situazione è tuttora in stallo. Ma a questo punto non sembra più essere un problema.

AJ e Tyson Fury si dicono disposti a tutto pur di affrontarsi.
Voglio il match, non mi interessano gli aspetti extra ring. Mi interessa solo combattere. Sarà uno spettacolo, un evento clamoroso” ha detto AJ. Meno diplomatica la risposta di Fury che ha definito il suo rivale uno scappato di casa. Per farlo ha usato un nuovo termine: bum dosser. Urban Dictionary, che registra il linguaggio delle gang di strada, ne ha subito approfittato inserendo la definizione nelle sue pagine. Bum dosser: pugile che è diventato campione del mondo senza affrontare nessuno.

C’è grande attesa per una sfida che, non a caso, è stata accostata a Joe Frazier vs Muhammad Ali dell’8 marzo 1971 al Madison Square Garden di New York, match vinto da Smokin’ Joe ai punti. Un evento storico. Tanto per dirne una, in platea c’era un fotografo d’eccezione. Un tipo che voleva a tutti i costi sedere a bordo ring. Aveva però fatto richiesta all’organizzazione solo il giorno prima del match, quando posti a disposizione non ne esistevano più. Era stata la rivista Life a trovare un escamotage. Il signore in questione avrebbe potuto circolare liberamente attorno al ring se avesse accettato di fare delle foto per il magazine.  Il 16 marzo 1971 Life usciva con un reportage sulla sfida firmato dallo scrittore Norman Mailer, la foto di copertina era di Francis Albert Sinatra. Per tutto il mondo Frank, come indicato nei crediti.

Dopo anni sonnolenti in cui abbiamo visto campioni dei pesi massimi che non hanno certo scatenato entusiasmo, sono arrivati loro. Tyson Fury e Anthony Joshua si preparano da tempo alla grande sfida. La aspettano tutti. Il popolo della boxe, i bookmaker, gli organizzatori, le televisioni, i manager, i pugili. Sarà l’evento sportivo del nuovo anno. Ci sono centinaia di milioni di buoni motivi per credere che avrà successo.

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