McCarthy europeo, rivincita con Turchi? Arbitro scandaloso

Victor Loughlin non è in grado di fare l’arbitro di pugilato, questa è la risposta più chiara ricevuta stasera dall’europeo dei massimi leggeri disputato alla Wembley Arena di Londra.
Nel 2016 è stato il terzo uomo sul ring in due tragici match. Il primo, Chris Eubank vs Nick Blackwell, con Blackwell rimasto in coma per oltre una settimana. Il secondo, Michael Towell vs Dale Evans, con Towell deceduto in ospedale 24 ore dopo l’incontro. In entrambi i casi il comportamento dell’arbitro è stato duramente criticato.
Stasera, fortunatamente non ci sono stati né drammi, né tragedie. Ma Loughlin ha dimostrato tutta la sua inaffidabilità.
Ne ho viste tante in giro per il mondo, ma per la prima volta ho visto un pugile che arbitra sè stesso, decide quando andare all’angolo, chiama il medico, si fa esaminare. Mancava solo che compilasse i cartellini dei tre giudici e il cerchio si sarebbe chiuso.
Sesto round del campionato europeo, trentacinque secondi al gong.
Un colpo di Tommy McCarthy all’occhio destro di Bilal Laggoune provoca qualche danno, il belga strizza le palpebre, poi si gira, volta le spalle all’arbitro e va verso il suo angolo.
Abbandono?
Loughlin non ha il minimo dubbio. Nel senso che non fa nulla per far rispettare il regolamento. Il pugile belga chiama il medico che controlla le condizioni dell’occhio. Si può andare avanti. Ovviamente, anche l’arbitro è d’accordo.
Assurdo, era abbandono!
Forse è arrivato il momento che il signor Victor Loughlin i match li veda in platea, tra gli spettatori.
Il combattimento non è stato esaltante.
Il carburante è finito presto. Bilal Laggoune ha illuso i suoi tifosi e sè stesso, ma l’illusione è durata tre minuti. Poi il fisico del belga ha chiesto pause sempre più lunghe e Thommy McCarthy è diventato padrone della scena. Ha anticipato, picchiato, scherzato. Ha avuto sùbito chiara la situazione. Davanti aveva un avversario in calo fisico, uno che stava probabilmente pagando una preparazione non esemplare.
Passo dopo passo, round dopo round il britannico è diventato padrone del ring.
Nel finale però ha subito un calo anche lui, lasciando al belga la possibilità di fare anche lui qualcosa di buono. Ma, a mio avviso senza mettere mai in pericolo la vittoria del britannico.
Tommy McCarthy il match lo vinceva chiaramente, il cartellino del giudice Daniel Van de Wiele (pari!) grida vendetta. Un piccolo scandalo all’interno di uno scandalo ancora più grande.
La boxe gestita in questo modo perde credibilità e fascino.
Peccato per Tommy McCarthy, meritava di celebrare in altro modo il successo.
Adesso per lui potrebbe esserci Fabio Turchi, che chiede la rivincita dopo la sconfitta subita l’11 ottobre dello scorso anno per split decision. Magari in Italia. Mi piacerebbe vederlo.

RISULTATISupergallo (Commonwealth, titolo vacante femminile) Amy Timlin (4-0-1, 54,560 kg) e Carly Skelly (3-0-1, 54,100 kg) pari 10 (96-95, 96-97, 95-95); piuma: Ramla Ali (1-0, 56,500 kg) vs Eva Hubmayer (1-1-0, 71,800) p. 6 (60-54, 60-54, 60-54); massimi leggeri (titolo europeo vacante) Tommy McCarthy (17-2-0, 90,350 kg) vs Bilal Laggoune (25-2-2, 90,350 kg) MD 12 (114-114, 116-112, 116-113); medi (titolo vacante femminile) Savannah Marshall (8-0, 72,150 kg) vs Hannah Rankin (9-4-0, 71,700kg); leggeri: Lee Selby (28-2-0, 60,900 kg) vs George Kambosos (18-0, 60,900); massimi: Oleksandr Usyk (17-0, 13 ko, 98,500 kg) vs Dereck Chisora (32-9-0, 23 ko, 115,450 kg). 

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