Usyk, 17 chili in meno di Chisora! Primo vero esame da peso massimo

Istruzioni per l’uso.
Ho la sindrome di Ruiz.
Nel primo match contro Anthony Joshua, il buon Andy ha sconvolto ogni pronostico, dando così una bella botta al mio ego. Al primo impatto con una vigilia simile, sento il timore di sbilanciarmi in previsioni nette. Poi rifletto e dico che ho anche definito una colossale sorpresa quella realizzata da Junior, questo vuol dire che ci siamo trovati davanti a un evento eccezionale. Se lo stesso evento dovesse ripetersi, dovremmo porci una domanda: quanto scarsi sono i pesi massimi di oggi?

Il dubbio torna a presentarsi, come al solito arriva quando l’enigma sembra fin troppo facile da risolvere. Alexander Usyk è il favorito di tutti, o quasi, nella sfida di domani sera alla Wembley Arena. Dereck Chisora non ha né il talento, né la precisione chirurgica dei colpi, né la velocità dell’ucraino. Quanto sia netto il divario lo dicono il record, le quote dei bookmaker, le previsioni degli esperti. E, per quel che mi riguarda, l’analisi preventiva del match.
Eppure Eddie Hearn e Matchroom hanno pagato a Chisora una borsa degna di un titolo mondiale.
E allora?

Anche per me Usyk domani notte uscirà vincitore dalla sfida. Potrebbe chiudere prima del limite nei round finali. Ma dovrà misurarsi con qualcosa che non conosce. Lui che ha cominciato da medio, si troverà davanti un vero peso massimo che si è preparato per mesi a questa sfida. E poi, oltre diciassette chili di differenza sono tanti, possono incidere.

L’ucraino, tra i massimi leggeri, è stato un dominatore assoluto, un campione che ha conquistato tutte le cinture. Poi ha capito che i soldi veri si fanno salendo di categoria. Il passato gli è bastato come referenza, facendogli guadagnare la qualifica di sfidante ufficiale al titolo WBO di Anthony Joshua. Il presente dice che Chisora qualche problemino potrebbe forse crearglielo.

Chazz Whiterspoon, l’unico rivale affrontato senza limiti di peso, era un sostituto dell’ultimo minuto. Prendeva il posto di Tyrone Spong che aveva fallito più volte il test antidoping. Il buon Dereck ha sudato e sofferto in palestra per mesi e sa che questa è la sua ultima spiaggia.
Lo dicono gli anni, 37 a dicembre. Lo dice il record, lo sottolinea la necessità di ritrovare una credibilità persa. Il suo manager, David Haye ex campione del mondo, ha pompato l’evento. Ha raccontato di avere messo un premio, mille sterline, per lo sparring che fosse riuscito a mandare al tappeto il suo protetto. Ha aggiunto che nessuno ha riscosso la somma. Ha concluso dicendo che il giovane vecchio Chisora sorprenderà tutti.
Per farlo, dovrà realizzare un capolavoro.

Usyk ha tecnica, velocità, precisione dei colpi. È sempre in pressione, sempre sulla linea di sparo, pronto a piazzare serie micidiali. Un mancino che non perdona. Diciassette match, altrettante vittorie. E da qualche tempo ha imparato anche a gestire l’immagine, cosa che potrebbe essere un segnale di assoluta padronanza della situazione. Nessun dubbio nella sua testa, se non quelli normali di un pugile che va a battersi per un match importante.

Tony Bellew ha detto che Usyk lo ha superato perché ha saputo imporgli una pressione psicologica a cui non era abituato. A Chisora questo non dovrebbe accadere. Per un paio di ragioni.
La prima che ha una corazza, fisica e psicologica, ben più dura di quella di Bellew. La seconda che ha un peso nettamente superiore a quello dell’ucraino (115,700 kg contro 98,400) e un’abitudine innata a stare sempre attaccato all’avversario, a fargli sentire la pressione, a non lasciargli spazi in cui infilare i suoi colpi. È un massimo naturale, averlo addosso dopo una lotta di otto/nove riprese potrebbe creare qualche problema.

Mi sto accorgendo che qualsiasi discorso io faccia, ruota attorno a un unico elemento. La supposta facilità del pronostico. Troppo semplice dire vincerà Usyk, magari per ko nei round finali. Ecco allora la necessità di crearmi una rete di perplessità a cui affidare un eventuale errore di valutazione.
In realtà, sono quasi convinto che Chisora finisca con il combattere contro un fantasma, un rivale che non si farà mai trovare, pronto a rientrare smontando qualsiasi sua certezza. Sono certo che a fine serata sarà Usyk a festeggiare, magari dopo avere sofferto in qualche fase del combattimento. Credo sarà comunque un successo conquistato con pieno merito.

Cantava Lucio Dalla.
È la notte dei miracoli, fai attenzione.
Domani è la notte di Halloween, tutto può accadere. Ce lo ha ricordato Dereck Chisora che si è presentato al peso con una pesante maschera. Uno strato di bianco latteo sulla faccia, nero carbone attorno agli occhi e alla bocca, WAR dipinto sul torace e in una spilla messa tra i denti. Ovviamente, unico personaggio in sala senza mascherina. Anche quando si è messo a un centimetro da Usyk per un faccia a faccia che sembrava interminabile. Chisora parlava, parlava. L’altro non faceva una piega.
Domani è Halloween.
Dolcetto o scherzetto?
La risposta ce la daranno Dereck Chisora e Alexander Usyk, due signori che combattono senza titolo in palio. E nonostante questo si dividono, non in parti uguali, 6,2 milioni di euro.
Il dolcetto, comunque vada, è per loro.
Per quanto mi riguarda, penso che stavolta non possano esserci scherzetti…

IL PROGRAMMAMassimi (12×3) Oleksandr Usyk (17-0, 13 ko, 98,500 kg) vs Dereck Chisora (32-9-0, 23 ko, 115,450 kg); leggeri (12×3) Lee Selby (28-2-0, 60,900 kg) vs George Kambosos (18-0, 60,900); massimi leggeri (titolo europeo vacante, 12×3) Tommy McCarthy (16-2-0, 90,350 kg) vs Bilal Laggoune (25-1-2, 90,350 kg); medi (titolo vacante femminile, 10×2) Savannah Marshall (8-0, 72,150 kg) vs Hannah Rankin (9-4-0, 71,700kg); piuma (4×2) Ramla Ali (debutto, 56,500 kg) vs Eva Hubmayer (1-0, 71,800);  supergallo (Commonwealth, 10×2, titolo vacante femminile) Amy Timlin (4-0, 54,560 kg) vs Carly Skelly (3-0, 54,100 kg); gallo (8×3) Ukashir Farooq (13-1-0, 54,500 kg) vs Martin Tecyuapetla (15-12-4, 55,500 kg).

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