Salgono a sei i casi positivi al coronavirus tra i partecipanti al torneo di qualificazione europea per Tokyo 2020, disputato a Londra. Secondo il quotidiano online dell’Antalya, SunHaber.com, sono positivi due pugili turchi e un allenatore della stessa squadra. La Reuter afferma che sono risultati positivi al test anche tre pugili della nazionale croata.
Sul caso si è espresso in termini duri (come riporta il sito insidethegames.biz) Eyüp Gözgeç, presidente della Federazione turca e uno dei tre vice-presidenti dell’EUBC (l’organismo europeo).
“Questo è il disastroso risultato dell’irresponsabilità della Task Force del CIO, il virus esiste da dicembre 2019. È inevitabile chiedersi perché l’evento di qualificazione europeo non sia stato posticipato. Perché hanno messo a rischio gli atleti e le loro famiglie? Perché hanno organizzato un torneo che hanno dovuto annullare dopo soli tre giorni? È evidente che nessuno ha fatto uno sforzo per organizzare la manifestazione in modo perfetto per gli atleti, gli allenatori e il personale coinvolto. Non si sono presi cura della loro salute e hanno messo in piedi questo orribile torneo.”
Il CIO ha fatto gli auguri di pronta guarigione ai malati, tutti ricoverati in ospedale e in buone condizioni fisiche, ma ha anche detto che la correlazione tra la malattia e il torneo non è così automatica.
“L’evento di Londra è stato sospeso dieci giorni fa, il 16 marzo 2020, e la Boxing Task Force non è a conoscenza di alcun legame tra la competizione e l’infezione. Molti partecipanti erano in campi di allenamento organizzati in modo indipendente in Italia, Gran Bretagna e nei loro Paesi d’origine prima dell’inizio della competizione e sono tornati a casa poco fa, quindi non è possibile conoscere la fonte dell’infezione”.
La Task Force del CIO ha fatto disputare il torneo di Londra (previsto dal 14 a 24 marzo) a porte aperte, con pubblico pagante.
Il 14 è stato disputato il primo turno.
Il 16 mattina cè stata la decisione di proseguire a porte chiuse.
Il 16 pomeriggio la sospensione dell’evento.
Che fosse una manifestazione ad alto rischio era evidente ben prima che cominciasse.
Riporto dal sito del Ministero della Sanità.
Alcuni Coronavirus possono essere trasmessi da persona a persona, di solito dopo un contatto stretto con un paziente infetto, ad esempio tra familiari o in ambiente sanitario. Anche il nuovo Coronavirus responsabile della malattia respiratoria COVID-19 può essere trasmesso da persona a persona tramite un contatto stretto con un caso probabile o confermato. Il nuovo Coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona malata. La via primaria sono le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite: la saliva, tossendo e starnutendo.
Ci hanno ripetuto (giustamente) sino allo sfinimento: state lontani almeno un metro dalle altre persone, anche in casa mantenete le distanze.
E la boxe è uno sport di contatto.
Era proprio necessario mettere a rischio 350 ragazzi?

Le domande che si possono fare sono tante ma x essere partigiano alla Federazione pugilistica non passava x la mente a quale rischio metteva i propri tesserati, ATLETI, tesserati come Tecnici e Accompagnatori? Forse a loro interessava solo partecipare? Potrei diremolto di più ma x il momento mi fermo qui.