Anthony Joshua asciutto, meno massa muscolare di sempre, fisico più scattante del solito. Segna 107.500, quattro chili e novecento grammi in meno della prima sfida. Sale sulla bilancia con le cuffie che sparano musica. Si isola dall’ambiente che lo circonda. Sempre gentile, ma decisamente più concentrato del solito, mi è parso addirittura teso. 
Sereno, sorridente Andy Ruiz jr. Un sombrero in testa, la bandiera messicana e le note di Gonna fly now di Bill Conti (titolo significativo), dalla colonna musicale del primo Rocky, ad accompagnarlo sulla bilancia.
Segna 128.500 (per un errore nella conversione del peso da libbre in chili, nella prima stesura dell’articolo avevo indicato 126.600), quasi sette chili in più di sei mesi fa.
Li separano 21 chili, tanti. Considerando anche il fatto che AJ è più alto di oltre dieci centimetri.
Le indicazioni sembrano suggerire che il britannico abbia preparato la sfida su velocità e mobilità di gambe. Il campione, a guardare il peso, dovrebbe ripetere la tattica dell’ultima volta.
Dobbiamo aspettare ancora poche ore, poi ne sapremo di più.

I PESI – Massimi (Wba, Wbo, Ibf, Ibo) Andy Ruiz Jr (128.500 kg) vs. Anthony Joshua (107.500); (eliminatoria Wba) Alexander Povetkin (104) vs. Michael Hunter (102.800); Dillian Whyte (122.900) vs. Mariusz Wach (122.400); (Wbc Internazionale) Filip Hrgovic (109.200) vs. Eric Molina (112.900); Mahammadrasul Majidov (104.700) vs. Tom Little (113.800). Leggeri (Wbc Middle East) Zuhayr Al Qahtani (60.500) vs. Omar Dusary (58.600). Leggeri: Majid Al Naqbi 60.300 vs. Ilia Beruashvili 56.200. Supermedi: Diego Pacheco (75.800) vs. Selemani Saidi (75.400). Supergallo: Ivan ‘Hopey’ Price (57.500) vs. Swedi Mohamedi (57.300).