De Carolis, capolavoro in avvio. Mette giù il tedesco, poi cede alla distanza…

Giovanni-De-Carolis-1Prova di coraggio e personalità di Giovanni De Carolis in terra tedesca.

I seimila dell’Arena di Karlshrue si erano seduti convinti di assistere all’ennesimo veloce successo per ko dell’idolo di casa. Una partenza capolavoro del pugile romano li ha gelato. È stato lui ad andare a cercare, a sorpresa, Feigenbutz. Lo ha braccato, spinto verso le corde, caricato.
Una dimostrazione di coraggio e personalità. Poi a sugello di tanto ardire è arrivato anche un gancio destro preciso e veloce che ha centrato alla mascella il campione e lo ha mandato al tappeto. Concentrato, preciso nelle esecuzioni Giovanni ha tenuto in pugno il combattimento per quattro round, tranne un cedimento nel terzo. L’altro non si aspettava una tattica così arrembante e ne è rimasto sorpreso, praticamente bloccato.

Il nostro pugile ha sistematicamente anticipato l’azione dell’avversario, l’ha messo sotto pressione, lo ha centrato più volte e nella quarta ripresa ha sfiorato l’impresa clamorosa. È stato ancora un gancio destro a provocare danni sulla mascella del tedesco che stavolta, grazie al fisico robusto da ventenne, ha incasso senza subire l’onta del knock down. Ma questo non significa che non abbia piegato gambe e testa, che non sia stato toccato duramente. Ha però avuto il merito di rimanere in piedi e di riprendere a lottare.

Dal quinto round in poi il campionato a interim Wba dei supermedi si è svolto su un piano di sostanziale equilibrio, rotto solo da un paio di riprese (quinta e undicesima) vinte chiaramente dall’uomo di casa.

Alla fine il verdetto (un triplo 115-113) ha premiato Feigenbutz.
De Carolis e il suo clan hanno contestato la decisione dei giudici, a me non è sembrata scandalosa. Avevo lo stesso cartellino. Ma questo non vuol dire che non mi sia entusiasmato per quello che ho visto. A 31 anni De Carolis ha disputato il più bel match della carriera. E lo ha fatto in casa del nemico, contro un giovanotto di dodici stagioni più giovane di lui, uno che fino a quel punto aveva messo via prima del limite diciannove dei suoi ventuno rivali.

La sconfitta di De Carolis va ricercata in un calo alla distanza. Un appannamento che non gli ha permesso di essere brillante e veloce, di produrre la stessa aggressività che gli aveva dato grandi risultati in avvio di combattimento, di non esibirsi sugli stessi ritmi tenuti per almeno metà incontro. Ha concesso più spazio e tempo al tedesco, consentendogli di esprimere una boxe aggressiva e concreta.

Esce a testa alta il romano. Ha fatto più di quanto molti di noi pensassero riuscisse a fare. Un match tenuto in equilibrio sino alla fine. E se c’è uno che è stato a un passo dal vincere per ko è stato lui.
Un applauso, se lo merita tutto.

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