
Il 22 giugno 2023, il CIO ha tolto all’International Boxing Association il riconoscimento di Federazione Internazionale e le ha vietato qualsiasi coinvolgimento nella gestione dei tornei olimpici e delle qualificazioni ai Giochi.
A Busto Arsizio si concluderà domani il primo torneo di qualificazione mondiale per Parigi ’24, organizzato dalla Federazione Pugilistica Italiana – su designazione del CONI, sotto la supervisione della Paris Boxing Unit (CIO). L’altro torneo mondiale si terrà a Bangkok, Thailandia, dal 23 maggio al 3 giugno.
Oggi l’IBA ha pubblicato come apertura del suo sito ufficiale un articolo sull’evento italiano (in alto il titolo).
“Mentre gli atleti salgono sul ring grazie al nostro sostegno, l’IBA, lavorando a stretto contatto con la Federazione Pugilistica Italiana per sostenere i loro sforzi a favore dei pugili partecipanti, garantisce che anche questo evento sia un successo.
Chris Roberts OBE, Segretario Generale e CEO dell’International Boxing Association, ha dichiarato: “Il rapporto di lavoro che l’IBA ha con la Federazione Pugilistica Italiana ha creato un’atmosfera positiva per i nostri pugili e le loro rappresentative. Ciò dimostra come l’unità nella boxe sia il modo più efficace per sostenere i nostri atleti. Come Casa della Boxe, rimarremo al fianco dei nostri pugili durante tutto il loro viaggio verso i vertici di questo sport e continueremo a fornire un supporto vitale alle Federazioni Nazionali che sono state lealmente al nostro fianco”.

Flavio D’Ambrosi, presidente della FPI, intervistato sul tema, ha detto.
“Come più volte precisato, la Federazione Pugilistica Italiana segue pedissequamente le direttive del Comitato Olimpico Nazionale Italiano in tema di politica internazionale. In riferimento al Torneo di Busto Arsizio, voglio ricordare che questo evento, che garantisce i pass olimpici, è stato assegnato dal CIO al CONI, che ne ha delegato l’organizzazione alla FPI, che lo sta gestendo sotto l’egida dello stesso CONI”.
Il vuoto di potere, creato con l’annullamento del riconoscimento dell’IBA come Federazione Internazionale, genererà gravi problemi al dilettantismo mondiale.
Le Olimpiadi si svolgono ogni quattro anni, tra una edizione e l’altra cosa faranno i pugili? Chi organizzerà i campionati Continentali e Mondiali?
Il dilettantismo pugilistico attraverserà un momento critico anche per quanto riguarda le Olimpiadi che verranno dopo Parigi ’24.
La prima, sarà Los Angeles che avrà inizio il 14 luglio 2028.

Oggi, 10 marzo 2024, nel programma di quell’edizione dei Giochi non figura la boxe.
Ci sono 35 sport, ma non c’è il pugilato. È in sospeso.

Il Comitato Olimpico Internazionale, anche se lo volesse, non potrebbe includerlo. Lo vietano le regole dello stesso CIO. Manca un requisito base. Serve una Federazione Internazionale che governi i criteri di qualificazione, gestisca il movimento e organizzi il torneo olimpico (sotto un estratto dai documenti del CIO).

“Tra i ruoli che il CIO riconosce come esclusivi delle Federazioni internazionali di particolare importanza, ai fini dell’Olimpismo, c’è quello di assumere il controllo tecnico e la direzione del proprio sport alle Olimpiadi, sotto il patronato del CIO” (Le Federazioni Internazionali e il Movimento olimpico, Enciclopedia Treccani).
L’International Boxing Association è fuori dal pugilato olimpico.
La World Boxing non ha la forza numerica, economica e politica per sostituirla.
Le ultime due edizioni dei Giochi (Tokyo 2020 e Parigi 2024) si sono svolte e si svolgeranno sotto la gestione di una Task Force del CIO.
Il Comitato Olimpico Internazionale si è detto contrario all’affido di un terzo mandato alla Task Force.
La situazione al momento è in stallo e la boxe è fuori dai Giochi, a partire da LA ‘28.

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