Signani ferito, fermato da Gordini. L’europeo va a uno scorretto Denny

di Dario Torroneo

È finita male, in tutti i sensi.
È finita con Matteo Signani ferito in modo serio all’arcata sopracciliare destra e in modo meno grave su quella sinistra. Tyler Denny ha boxato spesso oltre il confine della regolarità, ha provocato danni con la testa, ha legato in clinch ogni volta che il romagnolo andava ad attaccarlo. 
Che ci fossero mille problemi lo sapevamo. La giuria aveva nettamente avanti il britannico al momento della sospensione. Penso anch’io che fosse avanti, anche se non nel modo clamoroso in cui l’hanno visto Fernandez, Stenberg e Van de Wiele.  Ma non è questo il problema.
Qualcosa non è andata bene. Il miglior Signani ha mostrato il suo volto solo a sprazzi, soprattutto quando, grazie al gancio sinistro, ha messo un paio di volte in difficoltà lo sfidante. Spesso però si è trovato ad attaccare fuori misura, sbagliando il tempo dell’attacco. Il ritmo che è solito imprimere al match si è visto solo a tratti.
Segnali che messi assieme indicano problemi. Ma, nonostante tutto, si è capito che se la sarebbe potuta giocare sino alla fine.
Tyler Denny ha tirato qualche bel diretto sinistro, ha messo a segno un paio di buoni montanti e poco più. Che non sia potente era cosa nota, che fosse così scorretto anche. Ma pensavo avesse qualcosa in più nel suo repertorio, qualcosa che giustificasse l’entusiasmo che lo segue.
L’arbitro belga Philippe Wouters avrebbe dovuto fare sentire maggiormente la sua presenza sul ring. Quel continuo venire avanti con la testa prima che con i pugni del britannico, il suo abbassarsi pericolosamente al momento di accorciare la distanza, soprattutto la testata che ha provocato la ferita decisiva, meritavano un richiamo.
Al Signani di questa sera mancava la brillantezza, il vigore, la costanza del ritmo. Chiudere così è brutto. Ma anche in una serata negativa, Matteo Signani ha reso al massimo dei suoi mezzi del momento. Come ha sempre fatto. Ha vissuto da pugile, ha combattuto da pugile, è stato un campione salendo sul ring e affrontando ogni rivale da pugile. Merita il massimo rispetto.
Stasera non era quello dei giorni migliori, ha provato a sostituire la fisicità con la consueta grinta. Non ce l’ha fatta. Non è una colpa, né un’accusa. È una semplice constatazione.

RISULTATI – Superleggeri: Adam Azim (10-0, 7 ko) b Franck Petitjean (24-7-3, 6 ko, campione) kot 10;
medi: Tyler Denny (18-2-3, 1 ko, 72,150 kg) b. Matteo Signani (32-7-3, 12 ko, 71,500 kg, campione) kot 8. Arbitro: Philippe Wouters (Belgio). Giudici: Jon Llona Fernandez (Spagna), Andreas Stenberg (Svezia), Daniel Van de Wiele (Belgio).


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