Usyk vs Dubois, le contraddizioni di un mondiale massimi

Daniel Dubois (19-1-0, 18 ko) è il campione del mondo WBA. L’inglese ha sconfitto Trevor Bryan nel giugno 2022 e si è preso il titolo. 
Ha dovuto aspettare un paio di mesi prima prendere anche la borsa. Solo la decisione di un tribunale ha costretto il 91enne Don King a pagare parte di quanto dovuto, circa 400.000 dollari.
Dubois è nato a Greenwich, vicino Londra. Compirà 26 anni il prossimo 6 settembre. È stato il papà, Dave, a portarlo in palestra. Come ha fatto anche con Caroline, la sorella minore che ha rappresentato l’Inghilterra ai Giochi di Tokyo 2020 ed è stata eliminata nei quarti di finale.
Undici figli, un solo genitore.
Daniel è un ragazzone di 1.96 per un peso che si aggira sui 110 chili. Picchia forte, nell’unica sconfitta (ko 10) ha subito una punizione da Joe Joyce (i cartellini di due giudici su tre lo vedevano in vantaggio al momento dell’interruzione), rimanendo ferito in modo grave all’occhio sinistro.
Ha pugno pesante, ma è lento e mostra una boxe ancora in evoluzione. Ci sta lavorando su con il coach Shane McGuigan, anche se a trent’anni mi sembra tardi per cambiare.
È un buon pugile, al momento non credo possa comunque ricoprire il ruolo di prima stella tra i massimi. I tifosi lo chiamano Distruzione, ed è questa la parola che lui ripete con maggiore frequenza ai giornalisti quando gli chiedono un pronostico su qualsiasi match.
Il 3 dicembre scorso ha affrontato Kevin Lerena. I bookmaker pagavano otto volte la posta in caso di una vittoria del 30enne sudafricano.
È stato un match degno della trama di un thriller. Pronti, via e Daniel Dubois si è trovato davanti l’Everest. Un gancio sinistro portato da Lerena, niente di che, gli ha sfiorato la nuca. Ha fatto un passo indietro per recuperare la distanza, ha appoggiato male sul tappeto la gamba destra. E il filo si è spezzato. È andato giù con una smorfia. Non è stato il colpo, il dolore che provava era dovuto all’errato appoggio del corpo sulla gamba.
Si riprendeva, tornava a muoversi bene, sembrava avesse recuperato. Ma appena provava a pedalare all’indietro, finiva ancora al tappeto. Veniva contato per la seconda volta.
Tensione nello stadio, agitazione nell’angolo di Dubois.
Si ricominciava.
Lerena accennava un attacco, il campione faceva un passo all’indietro e andava ancora giù. Terzo conteggio nel round.
Gong, seconda ripresa. 
Shane McGuigan all’angolo rincuorava il suo pugile gli raccomandava di mantenere la concentrazione, gli diceva che si sarebbe ripreso, lo pregava di recuperare prima di tentare l’offensiva, di allungare il jab e tenerlo a distanza.
Terzo round.
Dubois tornava padrone, la cima dell’Everest adesso era vicina. Con un diretto destro scuoteva Lerena, che sbarellava e andava giù.
Mancavano quaranta secondi alla fine. Dubois non mollava. Attaccava, attaccava, chiudeva il sudafricano, gli tagliava la strada, lo scuoteva con un montante destro che lo alzava da terra. Le corde salvavano (e allo stesso tempo punivano) Lerena, che restava in piedi. A quel punto calava la mannaia di un gancio sinistro devastante. La testa di Lerena oscillava tragicamente. Mancava un secondo alla fine, con grande prontezza di riflessi e coraggio l’arbitro Howard Foster si buttava nel fuoco dell’azione e fermava tutto. Un kot inevitabile.
Un buon Dubois. Un deludente Lerena, che ha mostrato un valore ancora più basso di quanto si pensasse.
Il 26 agosto, a Wroclaw in Polonia, Dubois (sfidante ufficiale al titolo WBA) sfiderà Oleksandr Usyk (20-0, 13 ko) che metterà in palio il mondiale WBA, IBF, WBO, IBO dei pesi massimi.
Il campione tornerà sul ring un anno dopo l’ultimo match,, quello in cui ha vinto anche la rivincita contro Anthony Joshua. Il successo ha suscitato pareri contrastanti. Non è piaciuto a tutti. Sono tornati i discorsi di sempre.
Non ci sono più i massimi di una volta… 
Vero. Muhammad Ali e Joe Frazier se ne sono andati via per sempre, George Foreman non ha più l’età per salire sul ring. Facciamocene una ragione. Ma da qui a dire che Usyk è un discreto pugile e Joshua non è neppure quello, ce ne corre. Io ho visto un buon campionato del mondo. Non è pero solo una questione di gusti. Bisognerebbe avere rispetto per i numeri, i titoli, il livello di rendimento alto e costante negli anni. 
Usyk è stato campione europeo, mondiale e campione olimpico (nei quarti delle ultime due manifestazioni ha sconfitto Beterbiev) da dilettante. Da professionista ha disputato nove match mondiali. È imbattuto. Campione unico dei massimi leggeri, campione Wba, Ibf, Wbo, Ibo dei massimi. Ha sconfitto Krzysztof Glowacki, Marco Huck, Mairis Briedis, Murat Gassiev, Tony Bellew e due volte Anthony Joshua.
Il suo è un pugilato fatto di concretezza, grandi capacità difensive, saggezza in fase offensiva. Ritmo elevato, pressione continua, ottima tecnica. Sa resistere anche quando è in difficoltà, cerca di limitare i danni in attesa che passi la bufera. Poi riprende, ma non con lo stesso ritmo di prima. Lui alza le frequenze. Ha un’eccezionale condizione atletica e grande personalità. È costante nel rendimento, capace di attaccare portando sempre a casa il risultato.
Ma a molti non basta, ognuno nuota nel proprio mare. 
Il 26 agosto Daniel Dubois e Oleksandr Usyk saliranno sul ring di Wroclaw. Non ci sarà neppure la stazza fisica ad agevolare il britannico. È alto cinque centimetri più del campione, nell’ultimo match pesava un paio di chili in meno di quanto pesasse Usyk contro Joshua. I bookmaker hanno aperto offrendo l’ucraino a 1.08, lo sfidante a 8.
Negli ultimi sette incontri Dubois ha affrontato…
Kevin Lerena 
Trevor Bryan 
Joe Cusumano 
Bogdan Dinu 
Joe Joyce
(sconfitta per kot 11) 
Kyotaro Fujimoto
Ricardo Snijders

Oleksanders Usyk ha incontrato…
Anthony Joshua
Anthony Joshua
Derek Chisora
Chazz Whiterspoon
Tony Bellew
Murat Gassaev
Mairis Briedis

Un ucraino contro un britannico, combatteranno in Polonia in uno stadio da 24.000 posti (la Terczynski Arena). Il record dello sfidante non è certo esaltante e la sua popolarità non è universale. Il campione non ha ancora conquistato il popolo della boxe. Il pronostico è clamorosamente sbilanciato. Eppure il match andrà in pay per view.
Sono solo alcune delle contraddizioni del prossimo mondiale massimi.
Il match sarà su TNT Sports, che dal 18 di questo mese sarà la nuova denominazione di BT Sport: il gruppo (di proprietà di Warner Bros, Discovery Sport Europe e BT Groups) che trasmette in Gran Bretagna e Irlanda.


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