
Lettura abbastanza semplice del match.
Prime due riprese chiaramente in favore di Davina Myrha Michel. Terza per Melissa Gemini. Partiamo da qui? Questo accadrebbe in un mondo che purtroppo non esiste, perché nella boxe c’è chi vede quello che non c’è.
E allora vado a leggeri i cartellini.
Ultimo round.
Gong.
I cartellini:
Nagy Ismael Hamed Osman (Egitto) 10-9
Jung Sook Cho (Corea) 10-9
Atarbayar Byambabayar (Mongolia) 10-9
Emanuel Valentin Ferreira (Portorico) 10-9
Tutti per la Gemini?
No, tutti per la francese.
A questo va ad aggiungersi il richiamo ufficiale nell’ultimo round, per spinte ripetute, a Davina Myrha Michel. Un punto di penalizzazione.
Per cinque cartellini finali così redatti: 29-27, 29-27, 29-27, 29-27, 28-28.
A terza ripresa invertita, come era giusto che fosse, sarebbero stati: cinque volte 28-28, perché il quinto giudice è l’unico che ha assegnato il round all’italiana.
La domanda è una sola.
Perché quattro giudici hanno dato alla francese un round che aveva chiaramente perso?
Chiudo con un ultima considerazione.
In questi Giochi Europei il Team Italia ha ricevuto favori non richiesti e verdetti ingiusti. Questo vuol dire una sola cosa.
La classe arbitri/giudici ha bisogno di una rivoluzione totale, altrimenti a fare scomparire il pugilato saranno loro non l’IBA, il CIO, la World Boxing o chiunque altro appartenga alla compagnia viaggiante.

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