Testa (all’esordio) ritrova l’inglese Glynn, la rivale scomoda

Elise Jacqueline Glynn è una 21enne di Solihull, una città a metà strada tra Birmingham e Coventry in Inghilterra. La allena il papà, viene da una carriera giovanile che le ha dato buone soddisfazioni. 
Sarà lei, martedì 27 giugno, la prima avversaria di Irma Testa ai Giochi Europei di Cracovia. 
Si sono già incontrate due volte, entrambi gli incontri si sono svolti lo scorso anno.
Il 20 settembre al Torneo Balkan e il 15 ottobre agli Europei di Budva.
Quando sono salite sul ring il peso del loro palmares era decisamente a favore dell’atleta di Torre Annunziata.
Irma aveva in bacheca un bronzo olimpico a Tokyo 2020, il titolo europeo a Madrid 2019.
Elise Jacqueline aveva solo successi in campo nazionale.
Anche dopo quei combattimenti il percorso è stato diverso.
Irma Testa a Budva ha vinto l’oro, stesso risultato ha ottenuto ai Mondiali di New Delhi quest’anno. 
La Glynn ha continuato a fare bene, ma senza mai diventare protagonista del panorama internazionale. Adesso si gioca la possibilità di conquistare il pass per Parigi 2024.
I risultati messi assieme dalle due fanno pendere la bilancia del pronostico chiaramente in favore dell’azzurra, che tra l’altro è anche numero 1 del mondo (la Glynn è 52). Ma la boxe non è sempre così scontata.
Nei due precedenti, a vincere è stata Irma. 
In entrambe le occasioni però il verdetto è stato di split decision (3-2). Il match del Torneo Balkan non l’ho visto, ho però visto l’incontro disputato in Polonia. Sono stato testimone di uno dei più imbarazzanti verdetti che siano mai stati scritti nella storia del pugilato.
Chiarisco subito, a scanso di equivoci. L’italiana quel match l’ha meritatamente portato a casa. Ha faticato contro un’avversaria che le ha reso la vita difficile, una che ha cercato di azzerare il divario tecnico che la separava dall’italiana, affidandosi a una boxe caotica e a una tenuta fisica apprezzabile. Ma ha vinto, nel totale dei tre round è stata la più brava. Lo scandalo si nasconde nei cartellini di due giudici.
Il signor Rytis Vaslinkas aveva 30-25 per l’italiana.
Il signor Sergei Nelepenco aveva 30-27 per l’inglese.
Otto punti di differenza in tre round sono un record difficile da battere. Un’assurdità, qualcosa di incomprensibile.
Ora ci aspetta il terzo episodio di questa strana trilogia. 
Elise Jacquiline Glynn ha una carica agonistica superiore a quella della Testa, ma Irma è decisamente più brava. Stessa altezza, diverso palmares. Risultato che potrebbe apparire scontato, ma è innegabile che il pugilato dell’inglese generi problemi alla Testa. Lo dicono i precedenti. 
I Giochi Europei sono l’occasione giusta per spazzare via qualsiasi dubbio. La torrese costituisce, assieme ad Aziz Abbes Mouhiidine, l’apice della piramide del movimento dilettantistico nazionale. Ha vinto europei e Mondiale, ha in tasca una medaglia olimpica. E allora, vogliamo passare questi ottavi di finale alla grande, cancellando il fastidioso problema chiamato Glynn?
 


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