
L’importante è portare a casa il risultato:
Anche se lo fai al termine di un match confuso, anche se a volte sbagli cose che con la tua esperienza non dovresti sbagliare. Spero che Salvatore Cavallaro (categoria 80 kg), il meno giovane dei cugini siciliani che si battono per la squadra italiana, sia d’accordo con me.
Ha sconfitto (split decision, 4-1) un tipo dalla boxe spigolosa, uno come Gazimagomed Schamilovich Gafurova Jalidov, russo che si batte per la Spagna. L’ha superato chiaramente, al termine di una sfida fatta di troppi clinch, di pugni andati a vuoto, di colpi tirati senza il giusto appoggio delle gambe. Diretti lunghi sparati con un salto in avanti. Insomma, un misto di apprezzabile volontà mischiato a alcuni segni di forma da recuperare.
Ma i tornei importanti si affrontano come Salvo sa fare. Con il cuore, con il cervello e dando tutto quello che hai dentro. E se alla fine del pomeriggio ti trovi nei quarti di finale, a un solo passo dalla qualificazione olimpica, capisci che è il tuo credo ad averti portato lì. Sei un pugile coraggioso che offre sempre il massimo. E se necessario aggiunge un extra di passione, oltre ovviamente a quei colpi che anche in un pomeriggio non esaltante si sono presentati puntuali all’appuntamento.
Non credo si possa dire sia stato un bel match. Ma sono state sicuramente tre riprese lottate come se non ci fosse un domani. E a vincere è stato Salvatore Cavallaro, 27enne catanese.
Mercoledì 28 se la vedrà con l’olandese Gradus Krauz, che ha sconfitto per forfait il lituano Robertas Liorancos.
Per il vincitore, medaglia assicurata e pass per Parigi 2024 nel taschino.

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