
Due minuti di grande rispetto. Un silenzio assordante. Si riusciva a sentire il rumore dei pensieri.
Mauro Forte e Francesco Grandelli avvertivano sulle spalle tutto il peso dell’importanza di una sfida che avrebbe segnato il loro presente, ma prometteva di condizionarne anche il futuro.
C’era un’attenzione totale in quell’avvio di prima ripresa. La paura di sbagliare si alternava nelle loro teste con la ricerca di una strada da intraprendere per conquistare il regno d’Europa.
Un sinistro del romano Forte, un diretto di approccio, il prologo a quello che poi sarebbe accaduto.
Nei pochi secondi che trascorrevano tra quel colpo e il pugno che lo avrebbe consacrato campione, non so cosa sia passato nella sua testa. Ma so che ha preso il coraggio che un ragazzo ambizioso deve avere e lo ha messo sul piatto.
Mezzo passo avanti, testa piegata verso il busto di Grandelli e poi un sinistro lungo portato in gancio. Poco il cammino di quel pugno, lungo il tempo di attesa avvertito da chi rischia molto se il bersaglio viene mancato.
Ma il gancio sinistro di Mauro Forte non ha fallito. Ha centrato sulla parte destra del mento il suo avversario, che è piombato al tappeto. Giù, con gli occhi che chiedevano aiuto al mondo.
Quando si è rialzato, il piemontese aveva le gambe molli, si sentiva improvvisamente stanco anche dentro.
Ha fatto bene, a mio parere, l’arbitro Vincent Dupas a decidere che era arrivato il tempo di chiuderla lì.
Saltava Mauro Forte, il nuovo campione europeo dei pesi piuma. Camminava lentamente verso l’angolo Francesco Grandelli, si sedeva sullo sgabello e pensava a tutto quello che avrebbe potuto essere e non è stato. È la boxe. C’è il tempo di gioire e quello di soffrire.
Un titolo europeo giocato in una frazione di secondo. Ma sarebbe ingiusto chiudere qui il bilancio. Dietro un match ci sono i mesi di allenamenti, i sacrifici per raggiungere il limite di peso, i dolori della palestra, la fatica dello sparring, la tensione della vigilia. Per entrambi è stata così. Sono pugili, vanno incontro alla sofferenza perché è il loro mestiere. A volte sorridi, altre piangi.
Ieri notte Mauro Forte non sentiva il peso di tutto questo carico di lavoro e responsabilità.
Francesco Grandelli pensava al domani. È un ottimo pugile, avrà tempo e spazio per rifarsi.
Per ora, onore al campione.
RISULTATI – Piuma: Mauro Forte (18-0-2, 8 ko, 57,150 kg) b Francesco Grandelli (16-2-2, 3 ko, 57 kg) kot 1 dopo 2:30; supermosca (europeo donne) Stephanie Silva (8-0, 52,050 kg ) b Mailys Gangloff (8-4-0, 51,550) p. 10 (96-94, 96-94, 97-93); gallo (europeo vacante, donne): Johanna Wonyou (9-0, 52,800 kg) b Simona Salvatori (8-1-0, 52,850 kg) p. 10 (98-92, 99-91, 100-90); superleggeri: Armando Casamonica (10-0, 64 kg) b Francesco Acatullo (15-12-3, 64,050) kot 2 dopo 1:34; gallo (donne) Gloria Peritore (1-1-0, 53,700) e Giacoma Cordio (0-1-0, 53,850) pari in 6; medi: Mario Manfredi (3-0, 74,800 kg) b Hatem Chebil (0-1-0, 70,500) kot 2 dopo 1:50; medi: Francesco Faraoni (2-0, 73,200) b Omar Abbouzi (1-4-0, 71,800) ko 4 dopo 2:30.