L’Italia non ha intenzione di aderire al boicottaggio dei Campionati Mondiali femminili (14-26 marzo a New Delhi, India). Così titola insidethegames, uno dei più importanti siti mondiali, fonte di notizie e approfondimenti sull’universo sportivo.
L’articolo è incentrato sull’intervista di Alessandro Castellani dell’ANSA a Flavio D’Ambrosi, presidente della FPI.
“Non vedo alcun impedimento alla nostra partecipazione” dice il dirigente, che aggiunge: “Nessuno dal CONI mi ha detto che non devo partecipare“.
Il CONI è in linea con la politica del Comitato Olimpico Internazionale che per due consecutive edizioni dei Giochi Olimpici (Tokyo 2020, Parigi 2024) ha impedito all’International Boxing Association di gestire il torneo di pugilato alle Olimpiadi (anche nella fase di qualificazione). I Mondiali sono organizzati dall’IBA.
Il CIO nega la possibilità che Russia e Bielorussia siano presenti con inno e bandiera a Parigi 2024, riconoscendo solo l’ipotesi di una partecipazione individuale degli atleti.
L’IBA ai Mondiali di questo mese riconoscerà in toto i Paesi in questione. Russia e Bielorussia saranno presenti con inno e bandiera.

Mentre la FPI aspetta che sia il CNO di riferimento a dirle cosa fare, altre due Federazioni nazionali (FN) si sono associate al boicottaggio dei Mondiali targati IBA.Saranno così undici i Paesi assenti alla manifestazione. A Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Polonia, Repubblica Ceca, Svezia, Irlanda, Olanda, Ucraina si sono aggiunte Norvegia e Svizzera.
E l’Italia?
Ha convocato dieci atlete nel Centro Nazionale di Santa Maria degli Angeli (Assisi): Roberta Bonatti (48 kg), Giordana Sorrentino (50 kg), Sirine Chaarabi (52 kg), Olena Savchuk (54 kg), Irma Testa (57 kg), Alessia Mesiano (60 kg), Rebecca Nicoli (60 kg), Assunta Canfora (63 kg), Angela Carini (66), Melissa Gemini (70 kg).