
Wimbledon, finale maschile, 11 luglio 2021.
Venti anni fa un trentenne croato realizzava un’impresa quasi impossibile da uguagliare.
“Goran Ivanisevic trionfa nel giardino di Wimbledon, la prima e forse l’ultima wild card a vincere nel giardino più bello del pianeta” scriveva Rino Tommasi.
Anche stavolta la finale maschile è un appuntamento con la storia.
Se dovesse farcela Novak Djokovic, nettamente favorito dai pronostici (i bookmaker lo pagano 1.20, Berrettini è dato a 4.65), raggiungerebbe il ventesimo titolo dello Slam in singolare. Come Roger Federer e Rafa Nadal.
Ai prossimi US Open (30 agosto/12 settembre) avrebbe la possibilità, in caso di successo, di restare da solo nella classifica dei vincitori di Slam (ventuno!), ma soprattutto centrerebbe il Grand Slam (Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open nello stesso anno).
Due soli uomini sono riusciti nell’impresa: Don Budge (1938, da dilettante) e Rod Laver (due volte, 1962 da dilettante e 1969 con la formula Open). Tre invece le donne: Maureen Connolly (1953), Margaret Smith Court (1970) e Steffi Graf (1988, vincendo anche l’Olimpiade, a Città del Messico, ottenne il Grand Slam d’oro).
Se dovesse vincere Matteo Berrettini diventerebbe il primo italiano a conquistare il trofeo in 144 anni di tornei a WImbledon. E sarebbe anche il primo italiano a vincere uno Slam in singolare che non sia il Roland Garros (Nicola Pietrangeli 1959 e 1960, Adriano Panatta 1976).
Due le azzurre che hanno vinto uno Slam: Francesca Schiavone (Roland Garros 2010), Flavia Pennetta (US Open 2015, in una finale tutta italiana contro Roberta Vinci).
A Wimbledon oggi si scrive la storia.