
Marvin Hagler era un fenomeno.
È difficile affrontare un mancino, quando poi ha talento e potenza come lui, è ancora più difficile. Ma attenzione, il destro del Meraviglioso non era solo un colpo d’approccio. Aveva peso, faceva male. Portato in gancio era un fantastico colpo d’attacco, Thomas Hearns se lo ricorderà bene. Contro Mugabi il jab destro ha aperto la strada alla vittoria. Il sinistro serviva più che altro a chiudere la combinazione. Era quello che dava concretezza all’attacco. La soluzione finale.
Il montante era la specialità della casa. Marvin era un pugile che si trovava a suo agio nella boxe a corta distanza. Era lì che poteva mettere a segno quel colpo difficile, pericoloso per chi lo riceve ma anche per chi lo porta. Sapeva tirarlo con entrambe le mani ed era sempre efficace.
Aveva ritmo Hagler. Lo sa bene Tony Sibson, lo sa Hearns. Lo sa Mugabi, travolto da un’andatura che nel finale dell’incontro non era stato più in grado di sostenere. Marvin picchiava con la stessa intensità dall’inizio alla fine del match. Sorretto in questo da una preparazione atletica eccezionale e da un fisico perfetto. Non conosceva problemi di resistenza. Era pressocchè indistruttibile.
Se si eccettua l’infortunio contro Roldan, più una scivolata che un knock down, Hagler non è mai andato al tappeto negli ultimi venti anni della carriera. Non ci sono riusciti picchiatori come Hart, Hearns, Mugabi, Minter. È questa la testimonianza di una resistenza fisica eccezionale.
Il Meraviglioso in carriera non ha mai evitato un rivale. È andato lui stesso a cercarli quando questo serviva per fare capire al mondo il suo valore (Briscoe, Monroe, Watts, Hart), ha accettato di misurarsi con i migliori loro quando era campione (Hamsho, Hearns, Mugabi, Duran).
Sul ring si è dimostrato pugile intelligente, capace di adattare la sua tattica ad ogni diverso tipo di match che andava ad affrontare. Ha fatto l’incontrista con Obel; è stato attaccante con Hearns e Minter; ha boxato da talentuoso quale è con Hamsho, Sibson e Mugabi. Ha sempre combattuto, come lui stesso ha più volte ricordato, da sfidante. Anche quando era campione. Sempre con la stessa rabbia, sempre con la stessa intensità. Non si conquista il mondiale e non lo si difende dodici volte, nel corso di undici anni, se non ha si ha quello che nel pugilato chiamiamo l’istinto del killer.
Un grande campione, capace di dominare il suo tempo e di imporsi anche in una classifica che racchiude gli ultimi settanta anni di boxe.

I MIEI TRE MEDI DI SEMPRE
1. RAY ROBINSON (Stati Uniti)
Altezza: 1.76. Vittorie: 175 (104 ko), pari: 6, sconfitte: 19, no contest: 2. Campione mondiale welter 1946. Campione mondiale medi 1951 (due volte), 1955, 1957, 1958. Campionati del mondo dei medi: 11 (8 vittorie, 3 sconfitte). In attività dal 1940 al 1965. Ha battuto La Motta, Turpin, Olson, Graziano, Fullmer, Basilio.

2. CARLOS MONZON (Argentina)
Altezza: 1.83. Vittorie: 87 (59 ko), sconfitte: 3, pari: 9, no contest: 1. Campione mondiale medi dal 1970 al 1977. Campionati del mondo medi: 15 (15 vittorie). In attività dal 1963 al 1977. Ha battuto Benvenuti, Griffith, Briscoe, Valdez.

3. MARVIN HAGLER (Stati Uniti)
Altezza: 1.77. Vittorie: 62 (52 ko), sconfitte: 3, pari: 2. Campione mondiale dei medi dal 1980 al 1987. Campionati del mondo medi: 15 (13 vittorie, 2 sconfitte). In attività dal 1973 al 1987. Ha battuto: Seales, Briscoe, Monroe, Antuofermo, Minter, Hearns, Duran, Mugabi.

MARVIN HAGLER
Alias: Marvelous
Paese: Stati Uniti
Nato a: Newark, New Jersey, USA
Nato il: 23 maggio 1954
Guardia: Destra (mancino)
Apertura: 191cm
Altezza: 177cm
Categoria: Pesi medi