James, il cannoniere con la faccia da bambino. Napoli sogna…

Napoli sogna. Il presidente De Laurentiis dice che ci sta pensando. L’affare è complicato. Il giocatore arriverebbe con un prestito oneroso, con diritto di riscatto. Quotazione: 42 milioni di euro e contratto quinquennale. Una scommessa pesante. L’ultima stagione al Bayern, sette gol in 28 partite, non è stata entusiasmante. Ma le qualità e gli obiettivi del recente passato dicono che si può puntare su James Rodriguez che, in fondo, di anni ne ha poco meno di 28.
Nell’attesa, proviamo a conoscerlo meglio.

James, come Bond. Come Dean.
È lui, Baby Face: il calciatore con la faccia da bambino.
James Rodiguez ha da tempo incantato il mondo del calcio. Il 12 luglio compirà 28 anni. Ne aveva solo due quando è andato all’allenamento della Companeros Tolima, squadra di seconda divisione di Cucuta: la città dove è nato, al confine tra Colombia e Venezuela.
È stato lì che ha visto in azione un gruppo di calciatori e ha deciso di imitarli. Quando ha provato a calciare il pallone, è finito con il sederotto per terra. Tre anni dopo giocava con i bambini dell’Academia Tolimense.
La Colombia si è accorta di lui nel 2013 quando è diventato il capocannoniere del torneo Pony Fùtbol. Andava in gol con una facilità sorprendente, segnava da ogni parte del campo. Ne ha fatto addirittura uno direttamente da calcio d’angolo, con un preciso sinistro a rientrare. Segnava e correva ridendo verso i compagni.
Adesso quando segna si scatena in una danza di felicità

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Non poteva più nascondersi. Si accorgeva di lui Gustavo Adolfo Upegui Lopez che lo portava all’Envigado. A trasferimento avvenuto l’Academia si lamentava, diceva di essere stata truffata, di avere ricevuto poco denaro per quel ragazzino che era stato visto fare cose da fantascienza in diretta televisiva nazionale.
Ma con il signor Upegui Lopez non si poteva discutere molto.

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James Rodriguez è di San José de Cucuta, nel NordEst della Colombia. I suoi genitori sono Wilson James Rodriguez Bedolla e Maria Del Pilar Rubio. Il papà faceva il calciatore professionista, a casa lo vedevano davvero poco. Quando la famiglia si era trasferita a Ibague, era stato il padrino Juan Carlos Restrepo a prendersi cura del ragazzino.
A quattro anni già giocava con la maglietta numero 10. Non l’avrebbe più tolta. A 13, appena arrivato all’Envigado, aveva avuto Omar Suarez come guida tecnica. James era solo un ragazzino, e aveva già un allenatore personale. A 14 esordiva nella serie A colombiana. A 17 andava al Bonfield, in Argentina, e diventava il più giovane calciatore straniero di sempre.
Anche in Europa si accorgevano di lui, sembra che la Juventus lo abbia trattato a lungo.
La firma più importante arrivava a 19 anni: ceduto al Porto per 5,1 milioni di euro e una clausola rescissoria di 30. Nel 2013 il Monaco lo comprava sborsandone 55: chiudeva la stagione con 10 gol e 12 assist. Poi sarebbero arrivate Real Madrid e Bayern.
Sorrideva Jorge Mendes, il manager, l’uomo che governa le carriera di Mourinho, Cristiano Ronaldo, Radamel Falcao, Diego Costa e altri fuoriclasse del pallone e degli ingaggi.

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Atleta di Cristo, con un forte legame per la famiglia. A 19 anni sposa Daniela (foto sopra) che ne aveva 18, sorella del compagno di squadra in nazionale David Ospina. Nasce Salomé. A completare il gruppo c’è anche Manolo, un simpatico cagnolino.
Poi arriva la separazione, il divorzio. Da un anno James fa coppia con Shannon de Lima, una splendida modella venezuelana (foto sotto).


Stop di petto con mezza torsione del busto, tanto per far scendere la palla nella direzione giusta. Senza aspettare che tocchi in terra, spara una gran botta al volo di sinistro. Il pallone sbatte sotto la traversa ed entra in porta, gol. Colombia 1, Uruguay 0 negli ottavi di finale della Coppa del Mondo edizione 2014. Un gol che non si può dimenticare. Alla fine saranno sei le marcature del ragazzo nato con il numero 10 sulle spalle.

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Shakira scrive un tweet al suo compagno Gerard Piqué: “Passiamo ai quarti!! James, un grazie enorme! Sei il migliore del mondo. Semplicemente spettacolare”.
LeBron James lo scrive al mondo: “Ragazzi, guardando questa partita della Colombia ho scoperto il mio giocatore preferito.”
Solo pochi atleti riescono ad accendere l’animo, a far scattare l’emozione.
James Rodriguez è uno di loro.
Aveva due anni quando ha toccato il primo pallone, quattro quando ha indossato la maglietta numero 10, 14 quando ha esordito in A. In Brasile, nel 2014, ci ha regalato un grande Mondiale.

Poi sono arrivati un campionato spagnolo, uno tedesco, due Champions League, due Supercoppe europee.
Attaccante nato, trequartista mancino con il gol nel sangue. Buon tiro, abile nei calci di punizione. Parte da destra, si accentra e va a concludere.
Napoli sogna il suo arrivo. Se così sarà, ci divertiremo.

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