Ali
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Muhammad Ali se ne è andato per sempre la notte del 3 giugno 2016. In omaggio al grande campione, riporto le parole che ho usato quel giorno per l’ultimo saluto. La botta in testa arriva nelle prime ore della mattina, ora italiana. Quattro parole. Muhammad Ali è morto. Il Labbro è tornato a urlare, dopo
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Ho visto e letto tanto su Muhammad Ali (“Sono il più grande. L’ho detto ancora prima che sapessi di esserlo“). Soprattutto dopo la sua morte. Il libro di Thomas Hauser (“Muhammad Ali: His Life and Times”) è quello che ha lasciato il segno più profondo nel mio cuore, “Il re del mondo” di David Remnick
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“La morte, in se stessa, non esiste. Cancella forse quello che un uomo ha fatto in vita? No. Annulla i suoi meriti, la memoria? No. E allora, morte, ma chi sei? Ma chi ti conosce? Cosa conti? Tu non conti niente. Eh, tu vorresti essere importante, presa in considerazione come la vita. La vita dura
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“La morte, in se stessa, non esiste. Cancella forse quello che un uomo ha fatto in vita? No. Annulla i suoi meriti, la memoria? No. E allora, morte, ma chi sei? Ma chi ti conosce? Cosa conti? Tu non conti niente. Eh, tu vorresti essere importante, presa in considerazione come la vita. La vita dura
