Alla 63esima Convention annuale del World Boxing Council, in corso a Bangkok, Salvatore Cherchi (nella foto, intervistato da una giornalista televisiva, accanto a Mauricio Sulaiman presidente del Consiglio Mondiale) è stato premiato come “uomo dell’anno” per il WBC.

Sardo di origini, nato a Portoscuso. Milanese d’adozione. Ha alle spalle più di sessant’anni di pugilato. Un’avventura cominciata come novizio nel 1965.
Ha vissuto la boxe come passione di famiglia. Pugile il fratello maggiore Pino, pugile il fratello minore Franco, che è stato campione europeo dei pesi mosca.
Nel 1980 diventa manager. Nel 1982, assieme a Giovanni Branchini, fonda la Opi 82. Nel 1991 rileva la società.
È il promoter che ha portato più pugili italiani al titolo mondiale. Nove: Silvio Branco, Giovanni Parisi e Simona Galassi in due diverse categorie.
Ha organizzato (in Italia e all’estero) una settantina di campionati del mondo.
Ha portato in Italia protagonisti del panorama mondiale: Vinny Pazienza, Mark Breland, Meldrick Taylor, Mike McCallum, Tyrell Biggs.
Ha allestito una riunione, era il 1984, all’interno del Castello Sforzesco di Milano. Con Rocky Lockridge, Luigi Minchillo e Roberto Castanon in cartellone.
Da trent’anni è l’organizzatore numero uno della boxe italiana.


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