Una notizia, tre nomi e l’ennesima brutta storia.
Cominciamo da quest’ultima.
Ha scritto Andreas Hale sul sito della ESPN.
Verso la fine della scorsa settimana, Davis è stato coinvolto in un’altra accusa di violenza domestica in Florida. È stato accusato, da un’ex fidanzata, di aggressione, aggressione aggravata, sequestro di persona, rapimento e inflizione intenzionale di stress emotivo. Il match con Paul, previsto per il 14 novembre, è stato ufficialmente annullato lunedì 3 novembre da Most Valuable Promotions.
Si sarebbe trattato di un’esibizione, la boxe non consente incontri ufficiali tra un pugile che pesa attorno ai 61 kg e un avversario che normalmente combatte oltre i 90. RIcordo che uno dei tre giudici sarebbe stato sostituito dall’intelligenza artificiale.
Diretta su Netflix.
Mancano dieci giorni alla data fissata e Jake Paul sta ancora cercando un sostituto.
Si fanno tre nomi.
Il primo è quello di Francis Ngannou.
Due incontri da pugile professionista, due sconfitte.
Ho scritto in occasione del suo match contro Anthony Joshua.
Francis Ngannou è arrivato sull’orlo dell’abisso, fortunatamente non è caduto giù.
Ha 37 anni, dopo essere stato un campione nelle arti marziali, è salito sul ring contro un trentaquattrenne che ha vinto l’oro olimpico ed è stato campione del mondo di boxe. Ngannou con un record di 0-1-0 è andato in guerra, senza avere le armi per combatterla.
Boxe e arti marziali sono due sport differenti.
Per numero delle riprese, lunghezza dei round, teatro delle sfide, regolamenti.
Non sostengo che un pugile sia più forte di un lottatore della MMA. Dico che fanno due sport diversi. Era un match che, secondo me, non andava messo in piedi. Non c’è cifra che valga il rischio corso. La boxe è uno sport in cui i pericoli vanno ridotti, non aumentati a dismisura. Tre atterramenti in meno di due riprese.
Brutale il primo, devastante il secondo, agghiacciante il terzo.
Una notte di paura a pagamento.
Purtroppo, sono sicuro che ne avremo delle altre. Comunque finisca, sarà l’inizio della fine per il pugilato.
Facile pronostico.
Accadeva l’8 marzo 2024. Da quel giorno non ha più disputato un solo match da pugile.
Per ora, Ngannou ha rifiutato.
Dunque, dopo essere passati dai quasi 61 chili di Davis ai 124 di Ngannou, ecco la seconda possibilità. Ryan Garcia, altro campione problematico. Ultimi quattro match: 2 sconfitte, un no contest, una vittoria. Peso ultimo combattimento 66,600. Idee chiare e solidità di scelte.
Potenziale terza soluzione Nate Diaz. Quaranta anni, record in carriera 1-1-0. Peso 80 kg.
Cosa dobbiamo dire di questa cosa, se non che è pericolosamente ridicola?
Qualcuno lo fermi.


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