Boris van der Vorst (foto sopra) non si ricandiderà alla presidenza della World Boxing. Il dirigente olandese lo ha annunciato con una lettera ufficiale alla Federazione Internazionale.
Il mio mandato da Presidente è stato appagante e stimolante, ma anche senza pause. Dopo anni di viaggi in tutto il mondo con le quotidiane esigenze di costruire World Boxing da zero per soddisfare i requisiti del CIO e di altri stakeholder, ho concluso che non mi impegnerò per un altro mandato.
Il nuovo presidente sarà eletto a novembre, in occasione del terzo Congresso della Federazione. A fine agosto si sono chiuse le candidature per la successione.
La WB spiega in uno comunicato.
Tutti i candidati saranno valutati per l’idoneità da una Commissione di Valutazione indipendente, utilizzando materiale open source. La Commissione di Valutazione è composta da tre esperti esterni indipendenti, che non hanno alcun coinvolgimento o conoscenza del World Boxing e saranno supportati da Sport Resolutions, il principale fornitore indipendente di servizi di arbitrato e mediazione specifici per lo sport.
I lati positivi della World Boxing, che ha l’appoggio politico del Comitato Olimpico Internazionale, sono stati: il raggiungimento di 120 Paesi affiliati, l’organizzazione del primo Mondiale maschile e femminile (Liverpool, settembre 2025), la possibilità di gestire su mandato del CIO i prossimi Giochi Olimpici di Los Angeles 2028.
Il lato negativo più evidente è rappresentato dal livello non elevato di arbitri e giudici, aggravato (presumibilmente) dalla mancanza di indicazioni precise da parte di chi dovrebbe gestirli. Questo porta a comportamenti arbitrali discordanti, a giudici che vedono il match in modo diametralmente opposto: cartellini con addirittura cinque punti di scarto su tre riprese, con l’aggiunta di numerosi 30-27, 27-30. Un problema difficile da risolvere.
Tra un mese conosceremo i nomi dei candidati alla presidenza, uno di loro sarà il nuovo presidente.
Buona domenica.


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