Mondiali 2025. Charaabi passa il turno per un soffio, allarme giurie

Due discrete riprese della Charaabi (54 kg, foto sopra) danno all’azzurra l’accesso ai quarti di finale. In sei minuti di un combattimento non bello, l’italiana e la Delgado tirano pochi colpi puliti. Quasi tutti li tira Sirine. Come è possibile che il giudice australiano abbia dato entrambi i round alla canadese?
Perché? Il pugilato dilettantistico sta pagando peccati del passato. Arbitri e giudici di valore sono stati emarginati, sono rimaste le terze/quarte linee. E in alcuni casi, intendo in alcuni Paesi in cui l’attività amatoriale non è di primo livello, a volte non è buona neppure la prima scelta. 
La boxe è fatta di pugni dati e presi. Chi giudica o arbitra deve essere in grado di giudicare e arbitrare senza provocare danni. Lo dico oggi, così non potranno esserci equivoci. Non ho mai scritto per favorire un italiano, mi hanno insegnato a rispettare la fatica, di tutti. Stavolta non c’è neppure la scusa del verdetto scippato. Sirine Charaabi ha vinto.
Il verdetto è split décision. E va spiegato (il primo numero si riferisce alla Charaabi, il secondo alla Delgado).
I cartellini: Ecuador 28-28; Taipei 28-28; Inghilterra 29-27; Australia 27-29; India 28-28. L’italiana ha subito un richiamo ufficiale per trattenute nel terzo round, il punto detratto è stato già conteggiato nel verdetto.
La Charaabi ha vinto per preferenza nei tre cartellini finiti in parità. Il criterio, non la regola, che di solito il giudice segue è quello di non penalizzare ulteriormente l’atleta che ha subito il richiamo e di assegnare a lei la preferenza. Così è stato. Quindi 4-1 per Sirine Charaabi.
Ma anche l’azzurra ha peccato. Terza ripresa in affanno, con l’altra che la bracca e la costringe sempre sulla difensiva. Mi è sembrata non avere più gambe e fiato. È un segnale, spero di essermi sbagliato.
Mercoledì, nella prima sessione, affronta i quarti. Una vittoria e va a medaglia.
Sul ring troverà Hatice Akbas, turca di 24 anni, testa di serie numero 1 della categoria. Medaglia d’argento all’Olimpiade di Parigi, oro ai Mondiali 2022, argento a quelli del 2025. E sì perché quest’anno alcune atlete hanno potuto disputare due campionati del mondo. Il primo, in Serbia, con l’International Boxing Association; il secondo a Liverpool con la World Boxing.
È la boxe bellezza.


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