Due discrete riprese della Charaabi (54 kg, foto sopra) danno all’azzurra l’accesso ai quarti di finale. In sei minuti di un combattimento non bello, l’italiana e la Delgado tirano pochi colpi puliti. Quasi tutti li tira Sirine. Come è possibile che il giudice australiano abbia dato entrambi i round alla canadese?
Perché? Il pugilato dilettantistico sta pagando peccati del passato. Arbitri e giudici di valore sono stati emarginati, sono rimaste le terze/quarte linee. E in alcuni casi, intendo in alcuni Paesi in cui l’attività amatoriale non è di primo livello, a volte non è buona neppure la prima scelta.
La boxe è fatta di pugni dati e presi. Chi giudica o arbitra deve essere in grado di giudicare e arbitrare senza provocare danni. Lo dico oggi, così non potranno esserci equivoci. Non ho mai scritto per favorire un italiano, mi hanno insegnato a rispettare la fatica, di tutti. Stavolta non c’è neppure la scusa del verdetto scippato. Sirine Charaabi ha vinto.
Il verdetto è split décision. E va spiegato (il primo numero si riferisce alla Charaabi, il secondo alla Delgado).
I cartellini: Ecuador 28-28; Taipei 28-28; Inghilterra 29-27; Australia 27-29; India 28-28. L’italiana ha subito un richiamo ufficiale per trattenute nel terzo round, il punto detratto è stato già conteggiato nel verdetto.
La Charaabi ha vinto per preferenza nei tre cartellini finiti in parità. Il criterio, non la regola, che di solito il giudice segue è quello di non penalizzare ulteriormente l’atleta che ha subito il richiamo e di assegnare a lei la preferenza. Così è stato. Quindi 4-1 per Sirine Charaabi.
Ma anche l’azzurra ha peccato. Terza ripresa in affanno, con l’altra che la bracca e la costringe sempre sulla difensiva. Mi è sembrata non avere più gambe e fiato. È un segnale, spero di essermi sbagliato.
Mercoledì, nella prima sessione, affronta i quarti. Una vittoria e va a medaglia.
Sul ring troverà Hatice Akbas, turca di 24 anni, testa di serie numero 1 della categoria. Medaglia d’argento all’Olimpiade di Parigi, oro ai Mondiali 2022, argento a quelli del 2025. E sì perché quest’anno alcune atlete hanno potuto disputare due campionati del mondo. Il primo, in Serbia, con l’International Boxing Association; il secondo a Liverpool con la World Boxing.
È la boxe bellezza.


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