È un Mondiale strano quello che prende il via giovedì 4 settembre a Liverpool.
È il primo della World Boxing, organizzazione che non è riuscita ancora a dare dimostrazione di grande affidabilità. Unica alternativa all’IBA, unica possibilità di tenere il pugilato dentro i Giochi. Quindi da accettare, per cause di forza maggiore.
È il primo di Giovanni De Carolis alla guida della Nazionale.
È il primo, dopo qualche anno, senza due elementi, Aziz Abbes Mohiidine e Irma Testa, che hanno portato medaglie importanti alla causa. Ma, questa è l’idea che mi sono fatto, si sono tirati fuori da soli.
De Carolis è ottimista sui Mondiali.
Clemente Russo, che è il tecnico responsabile, nel video della FPI pubblicato sui social, si sbilancia ancora di più: “Io mi aspetto tanto da loro, sia dai maschi che dalle femmine. Andiamo con una squadra forte, competitiva. Noi ci aspettiamo tante cose belle, tante medaglie.”
È vero, non ci saranno tanti fuoriclasse. Ma ci sono squadra di livello alto.
L’Uzbekistan è la più forte degli ultimi anni. Cinque ori a Parigi 2024. Solo uno dovrebbe salire sul ring a Liverpool, Muydinkhujaev (foto in alto) nei 65 kg. Resta comunque la formazione da battere e ha le carte per puntare al massimo in ogni categoria. Non ci sarà Jalolov, dominatore dei supermassimi, che ha scelto di fare solo il professionista.
Kazakistan e Brasile (cinque uomini in grado di vincere nei tornei organizzati dalla World Boxing), hanno avuto ruoli da protagonisti nel 2025. Vanno inseriti sicuramente sul podio dei migliori.
Gli Stati Uniti da anni sono alla ricerca di dilettanti in grado di dominare la scena (l’ultimo oro olimpico è lontano 21 anni, Andre Ward ad Atene 2004). Hanno i loro due migliori elementi proprio nelle categorie dove l’Italia ripone maggiore fiducia. Kelvin Watts (+ 90 kg) viene da un’annata soddisfacente, stesso discorso (8-2-0, con il 62.5% di vittorie per decisione unanime) per la texana Yoseline Perez nei 54 kg.
La Gran Bretagna ha una squadra forte e gioca in casa.
Cuba schiera un grande, Julio La Cruz . Due ori ai Giochi nei mediomassimi (Rio 2016, Tokyo 2020). Quattro ori ai Mondiali nella stessa categoria dal 2011 al 2017. Un oro nei massimi (2021) battendo in finale Aziz Abbes Mouhiidine.
Ai Mondiali del 2023 è rimasto fuori dal podio, all’Olimpiade di Parigi 2024 è uscito al primo turno. A 36 anni esordisce tra i supermassimi (+ 90 kg).
La punta della squadra sarà sicuramente Erislandy Alvarez, il venticinquenne che ha vinto l’oro nei 63,5 a Parigi 2024.
Non ci saranno due medaglie d’oro dell’Olimpiade dello scorso anno. L’algerina Imane Khelif, che non si è sottoposta al test di genere e ha fatto ricorso al TAS. E Lin Sun-tin, pugile di Taiwan, che si è sottoposta al test e lo ha spedito alla World Boxing. La Federazione Internazionale non ha dato la risposta prima della partenza della squadra per la Gran Bretagna.
E l’Italia?
Tredici atleti, otto uomini e cinque donne. Di loro e delle loro speranze parlerò nell’articolo di domani, 3 settembre.



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