
Domani, venerdì 27 giugno, torna sul ring Deontay Wilder.
A ottobre compirà 40 anni, è fermo dal primo giugno 2024. Negli ultimi cinque incontri ha perso tre volte per ko e una volta ai punti. L’unica vittoria l’ha ottenuta contro Stiverne al primo round.
L’idea che mi sono fatto negli ultimi combattimenti dell’ex campione del mondo è quella di un uomo con minore potenza e maggiore fragilità. Facendo un bilancio e tirando la conclusione, penso avrebbe fatto meglio a ritirarsi. Invece ha deciso di continuare.
In aggiunta al problema fisico c’è un percorso umano difficile. Lui stesso ha ammesso di avere avuto grandi problemi, di essersi sentito tradito e di aver fatto ricorso a uno psicologo per uscire fuori da una situazione che diventava ogni giorno più intricata.
Promette di tornare sul tetto del mondo, il dubbio che ci riesca è più che legittimo.
L’avversario, Tyrrell Herndon (24-5-0, 15 ko) ha 37 anni e non combatte dal 3 maggio 2024.
È più basso di sette centimtre (1.91 contro 1.98), nell’ultimo match ha pesato 106,600. Wilder ha fermato la bilancia a 97,500.
Leggendo i nomi e i risultati dei match in carriera, la disparità di valori sembra essere vistosa, imbarazzante.
Il punto di vista dei bookmaker si concretizza in una curiosa quota per Deontay Wilder: – 1667 (sono i dollari da puntare per sperare di vincerne 100), l’altro paga + 830 (punti 100 e vinci 830, in caso di successo di Herndon).
Si combatte, sulla distanza delle dieci ripese, alla Charles Koch Arena di Wichita in Kansas. Sembra che Wilder prenda una borsa vicina tra gli 8 e 10 milioni di dollari. Herndon dovrebbe fermarsi a 800.000 dollari, che per lui è un bel prendere.
Valutazione del livello del match, secondo il sito specializzato boxrec, una stella su cinque. Niente più che un test, per capire quali siano le sue attuali condizioni.

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