
Un altro riconoscimento per Guido Vianello (13-2-1, 11 ko). I suoi progressi sul ring sono stati premiati. Dopo la posizione numero 15 nella classifica del WBC, è arrivata quella al numero 14 dell’IBF. La Top Rank lo ha inserito nella riunione del 21 dicembre a Riyad, quella che avrà come clou il mondiale massimi tra Oleksandr Usyk e Tyson Fury. Ancora non si conosce il nome dell’avversario del pugile romano.
Due dei potenziali candidati sono Deontay Wilder (43-4-1, 42 ko) e Otto Wallin (27-2-0, 15 ko). C’è anche una terza possibilità, la più intrigante, la sfida per il titolo europeo dei massimi contro Oleksandr Zakhozhyi, gigante di 2.06 per 115 kg di peso.
Un incontro che ripoterebbe un italiano sul ring per il titolo continentale dei massimi (Paolo Vidoz ultimo campione, diciotto anni fa). Niente male. Ma la soluzione al momento appare assai complessa. Vianello ha dato la sua disponibilità, il 31enne ucraino (19-0, 15 ko) non ha ancora dato una risposta definitiva. Ci sarebbe anche da superare un ostacolo burocratico. Il regolamento delle classifiche dell’Ebu (articolo 5, approvato nel settembre 2023) dice “I principali criteri di valutazione sono i seguenti: a. Almeno due degli incontri tenuti negli ultimi 24 mesi devono aver avuto luogo in Europa ed essere stati sanzionati da una Federazione affiliata all’EBU, b. almeno cinque degli ultimi dieci incontri del pugile devono aver avuto luogo in Europa ed essere stati sanzionati da una Federazione affiliata all’EBU.” Vianello ha combattuto una sola volta in Europa, il 28 ottobre 2022, quando ha sconfitto ai punti in 8 riprese Jay McFarlane, al Palasport di Roma. Vedremo.
Tra poco Vianello comincerà la preparazione nello specifico, otto settimane di lavoro che porteranno al match, sempre sotto la guida del maestro Simone D’Alessandri.
“Cominceremo alla Phoenix Gym di Pomezia. Vedremo chi sarà l’avversario. Sceglieremo tre sparring che possano dare un adeguato contributo tecnico alla preparazione.”
D’Alessandri è molto soddisfatto del comportamento di Guido negli ultimi due incontri.
“C’è stato un momento in cui si era un po’ fermato. Dopo la sconfitta, una brutta ferita, con Jonathan Rice c’è stata la svolta. Abbiamo cambiato criteri di allenamento, abbiamo aumentato l’intensità del lavoro, lavorando molto sul piano tecnico/tattico. Contro Efe Ajagba è andato bene, qualche sbavatura c’è stata, ma mio avviso aveva vinto. Di poco, ma aveva vinto. Contro Makhmudov (foto in alto) è stato perfetto. Ero certo che ce l’avrebbe fatta, ma non pensavo che lo avrebbe dominato in quel modo.”
Il valore e la quotazione di Guido sono stati evidenziati da alcuni particolari.
“Abbiamo chiesto la rivincita ad Ajagba, ma non ha accettato. Si è allenato con Dubois e se c’è uno che è stato in difficoltà, questo è stato l’inglese. Ha fatto sparring con Tony Yoka e ha comandato in ogni round. Estremamente positive anche le riprese con Ngannou. Adesso Guido ha trovato la totale fiducia nei suoi mezzi. Affronta sparring e incontri con la consapevolezza di potersela giocare con tutti. La Top Rank ha fiducia in lui, gli arabi lo hanno voluto in programma. È un buon momento. Ma non dobbiamo mai abbassare la guardia. Concentrati, determinati e sempre in all’erta. C’è ancora molto da fare.”
Quasi certamente la fase finale della preparazione non sarà, come è accaduto tante volte, a Las Vegas.
“Non avrebbe senso andare in un posto dove il fuso orario è nove ore indietro rispetto al nostro, per poi spostarsi a Ryiadh che è un’ora avanti.”
Guido Vianello aspetta il nome del prossimo rivale. Al momento non c’è alcuna certezza, questione di pochi giorni e sapremo.

Lascia un commento