Clamoroso a Wembley. Dubois domina e mette ko Joshua (quattro volte al tappeto)


Ci sono notti in cui un pugile non sbaglia nulla. Stavolta è accaduto a Daniel Dubois. Il match perfetto lo ha portato a mettere quattro volte al tappeto AJ, gli ha permesso di dominare la sfida, di tenere in pugno il combattimento concedendo poco all’altro. La conclusione è stata addirittura crudele. Ha dato ad Anthony Joshua, per pochi istanti, l’illusione di potere rientrare nel match. È accaduto più o meno dopo quaranta secondi del quinto round, quando con tre destri dritti e precisi ha centrato il campione dell’IBF, l’ultimo in modo davvero efficace. Lo sfidante ha creduto fosse arrivato il suo momento ed è andato avanti. È sembrato così offrirsi alla condanna definitiva. Un primo gancio destro, un altro gancio destro di Dubois. E tutto è finito.
AJ annaspava sul tappeto, si muoveva a scatti offrendo un’immagine triste e a tratti addirittura penosa. Ci ha provato in ogni modo a rimettersi in piedi, non ce l’ha fatta. Non poteva farcela. Erano passati cinquantanove secondi del quinto round e tutto era finito.
Anthony Joshua è uscito sconfitto dal match, molto probabilmente uscirà anche dalla boxe. Dopo avere perso due volte con Olexsandr Uysk, una con Andy Ruiz, ora è stato distrutto da Daniel Dubois.
In una notte che non dimenticherà mai, su quel ring che diventa teatro di drammi e commedie, è stato un comprimario con poche battute in copione. Lo ammetto, non è un atto nobile, è solo una doverosa ammissione. Pensavo potesse farcela, lo avevo indicato come favorito. Nei quattro round e 59 secondi in cui è rimasto sul ring non ha mai dato l’impressione di poterne uscire vincitore.
Non so se sia stata ancora una volta questione di personalità, che manca. Non credo sia un problema tecnico, e neppure carenza di coraggio. Ne ha mostrato a sufficienza. Piuttosto un blocco mentale che gli impedisce di interpretare al meglio la sfida. Dubois generalmente non è veloce. Ha pugno, ma è lento. Stavolta ha sempre anticipato AJ, scegliendo come e quando mandarlo al tappeto.
Un incontro a senso unico era l’ultima cosa che mi aspettavo. Mai nel match Joshua. Sempre sul ponte di comando Dubois. Quando accadono sorprese di questo tipo, ripeto non nel risultato ma nel modo in cui è stato generato, ti chiedi dove siano le colpe e dove i meriti. Di sicuro Dubois ha fatto il match della vita, non sbagliando nulla. Né traiettorie, né tempo d’attacco, né misura. E alla fine è sembrato addirittura, paradossalmente, facile il modo in cui ha vinto.
AJ fa un’uscita di scena che non merita. Punito senza pietà. È davvero un peccato che su un personaggio come lui cali il sipario. La boxe perde un polo d’attrazione, i 96.000 spettatori di Wembley sarebbero una medaglia da appuntarsi sul petto se il metro di giudizio fosse solo la popolarità. Il pugilato ha bisogno di tipi così, gente che attira i tifosi.
Ma se non reggi la botta, tutto ti crolla improvvisamente addosso. E allora applausi a Daniel Dubois che stavolta ha sfiorato la perfezione, di sicuro è riuscito a fare quello che ogni pugile dovrebbe fare per mettere a segno il colpaccio della vita. Boxare al proprio massimo livello e poi impegnarsi duramente per salire ancora. Lui ce l’ha fatta. Ora lo aspetta, nel 2025, la sfida al vincitore del match tra Olexsandr Usyk e Tyson Fury in programma il 21 dicembre a Riyad.
Onore a Dubois, nessuna attenuante per Joshua. La boxe sa essere crudele, non guarda in faccia a nessuno. Al suo meglio è dispensatrice di emozioni forti e qualcuno ne esce con i sentimenti a pezzi.

RE PER SEMPRE
Copertina flessibile e formato kindle
Lo trovate su Amazon


,

Lascia un commento