
Mi scrive Angelo Musone.
La stessa lettera, in inglese, l’ha inviata a Umar Kremlev (presidente dell’International Boxing Association) e Boris van der Vorst (presidente della World Boxing).
Da pugile ha conquistato il bronzo nei massimi all’Olimpiade di Los Angeles ’84, sconfitto in semifinale da Henry Tillman (che poi avrebbe vinto l’oro) con un verdetto scandaloso. Vittorioso per i giudici in prima istanza (3-2) l’azzurro ha visto ribaltare l’esito dell’incontro dalla giuria d’appello che premiò con un imbarazzante 5-0 l’americano. Il pugile di Marcianise da professionista ha sconfitto Leon Spinks per ko 7. Si è ritirato a soli 24 anni per problemi fisici.
“Come foglie al vento.
Alcune discipline sportive subiscono cambiamenti per molte cause: modifiche tecniche-agonistiche, modifiche campi di gare, modifica degli attrezzi di gara ecc. Altre discipline sono state rodate negli anni e hanno sempre funzionato e creato atleti di altissimo livellom sia sotto il profilo tecnico che di immagine. Nelle altre discipline, l’atletica ad esempio, a nessun dirigente verrebbe in mente di far gareggiare un centometrista con un maratoneta; il velocista è abituato ad allenarsi in modo diverso da un uno che si cimenta sulla lunga distanza!
Una disciplina in particolare, da un po’ di anni non riesce a trovare una sua stabilità, la boxe.
Le hanno provate tutte: aumento del numero di round, riduzione del tempo di ogni round da tre a due minuti; formule “ibride” come le WSB, le APB; aumento del numero di round per il semiprofessionismo; pugili dilettanti che potevano partecipare alle gare da professionisti e professionisti ammessi ai Giochi Olimpici.
Poi, limiti di peso delle categorie rivisti di continuo e ancora nuove categorie di peso. Una volta con il casco obbligatorio e poi vietandolo tranne che ai giovani ed alle donne!
Titoli e titolini con relative cinture di ogni genere. Insomma chi più ha fantasia più ne mette in campo, senza alcun rispetto per i pugili. All’orizzonte da qualche tempo, è apparsa la WB in concorrenza dell’IBA.
L’IBA e il suo Presidente riconoscono agli atleti che salgono sul podio di campionati e Olimpiadi premi in dollari mai avuti prima. Con la World Boxing questi premi saranno gli stessi?
La minaccia di togliere il pugilato dalle Olimpiadi è reale? Perché?
Possibile che una disciplina sportiva già presente all’Olimpiade del 1904 debba essere esclusa dai Giochi? Quali sono i problemi? Perché non affrontarli e risolverli?
Il mio è un parere da appassionato ed ex praticante. Penso sarebbe necessario che le due forze in campo dialogassero e mettessero da parte le rispettive influenze politiche. C’è una “guerra” in atto, questa situazione ha generato una situazione simile a quando c’era il muro di Berlino. Ci troviamo davanti a due blocchi contrapposti. Ovviamente per me non è una logica sportiva, stanno strumentalizzando lo sport e la boxe in particolare. La World Boxing non ha i capitali che ha l’International Boxing Association. Al momento, senza soldi, non possono far valere lo loro idee. Nell’antica Grecia durante i Giochi le guerre venivano sospese. Dovrebbero farlo anche oggi. Altrimenti a rimetterci sarebbe solo una disciplina, la boxe. Penso sia giusto dire che ci vorrebbe maggiore equilibrio nel gestire questa situazione particolarmente complessa. Per il bene dello sport.”

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