Vianello alla grande. Domina Makhmudov e vince prima del limite

Un passo alla volta, un passo alla volta.
Guido Vianello continua a salire.
Se farà un match all’altezza di quello con Ajagba, potrebbe farcela, pensavo prima del combattimento. Lui ha fatto ancora meglio. Si è superato. È cresciuto di quel tanto che serviva per affrontare l’ostacolo con la consapevolezza di poterlo superare. Ieri notte ha fatto vedere il suo potenziale.
Davanti aveva Makhmudov, un colosso, una montagna, uno che aveva messo via prima del limite 18 dei suoi venti avversari.
Il pugile romano lo ha dominato, non gli ha concesso spazi, lo ha costantemente anticipato, ha boxato in controtempo, gli ha fatto piegare due volte le gambe. Ha tirato ganci e montanti, ha infilato alcuni uno/due da applausi. E ha vinto prima del limite dopo 32 secondi dell’ottava ripresa. Il medico, chiamato per la terza volta dall’arbitro canadese Alberto Padulo jr a controllare le condizioni del russo, finalmente ha detto basta. Stop, non si poteva andare avanti. L’occhio sinistro di Makhmudov aveva cominciato a chiudersi alla terza ripresa. L’ematoma, figlio del destro di Guido, si gonfiava sempre di più. Al quinto round l’occhio era completamente chiuso.
Freniamo un attimo, non facciamo pericolosi salti in avanti. Godiamoci questa vittoria. Impariamo a gioire di quello che abbiamo. Come diceva Julio Velasco alla vigilia della finale di Parigi ’24, pensiamo a quello che abbiamo oggi. Domani andremo a lottare per qualcosa di un livello leggermente superiore. Un passo alla volta, non esageriamo. Ma un successo come questo, in un momento buio del pugilato italiano, va stretto, preso, conservato, oserei dire coccolato.
Il russo si è rivelato bersaglio facile?
Vero, ma il merito è di Guido che ha praticato una boxe dentro/fuori, fatta di veloci incursioni e colpi precisi per poi uscire dalla reazione del rivale.
Makhmudov era lento, prevedibile, impreciso?
Vero, ma il merito è ancora una volta di Vianello che si è sempre fatto trovare fuori dalla portata dei suoi colpi, non ha mai offerto un bersaglio fisso.
Il russo è stato dominato sembrando incapace di allestire un’azione offensiva degna di uno che è tra i Top 15 di due Enti mondiali?
Ancora una volta. Vero, ma il merito è sempre del nostro peso massimo. E diciamocelo francamente, quanti di noi pensavano che l’incontro si chiudesse con un solo uomo sul ring, un solo protagonista, un solo pugile in grado di andare a segno senza (quasi mai) subire colpi?
Arsianbek Makhmudov non è un fenomeno. Lo sapevamo. Ma è pugile di stazza e potenza, è uomo che il WBC mette al numero 11 e l’IBF pone al 15. E Guido Vianello lo ha dominato. DOMINATO. Chiaro?
Il popolo della boxe si ingolosisce troppo in fretta. Sarebbe un peccato farlo in questa occasione. Impariamo a fare un passo alla volta, a farci piacere quello che abbiamo. Una bella vittoria contro un rivale tosto, sminuito dalla bravura del pugile italiano. 
Domani è un altro giorno.


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