Cammarelle parla di Testa, Mouhiidine, Carini e dei Giochi dell’Italia

Ho intervistato Roberto Cammarelle. Oro a Pechino 2008, argento (vittoria scippata da Anthony Joshua) a Londra 2012, bronzo ad Atene 2004. Oro ai Mondiali di Chicago 2007 e Milano 2009. Sempre nei supermassimi. 

Roberto, quale è il pugile che ti ha impressionato di più nell’Olimpiade parigina?
“L’ucraino Khyzhniak. Non ha una grandissima tecnica, porta pugni con una qualità discreta. Ma è un’autentica macchina da guerra. In un torneo in cui ho visto tanti combattere al risparmio, lui non si è fermato mai. Sempre avanti a cercare lo scambio. Una preparazione atletica mostruosa. La capacità di portare un’infinità di colpi, abbinata alla resistenza fisica che lo aiuta quando deve incassarne qualcuno pesante.”
Cinque pugili dell’Uzbekistan a medaglia. Cinque ori su sette categorie. 
“Sapevo che erano forti. Li avevo visti al Torneo di Baku, hanno anche degli ottimi ragazzi, sono pronti a primeggiare nel prossimo futuro. Si muovono bene sul ring, hanno ottima tecnica, curano i colpi e sanno difendersi. Paradossalmente quello che mi è piaciuto meno è stato Jalolov. Ha vinto alla grande la prima ripresa, è andato così forte che ho pensato potesse farcela prima del limite. Ma non ha voluto rischiare. Ha permesso allo spagnolo El Aissaoui di rientrare nel match e di vincere la terza ripresa. Non ha mostrato una grande personalità. Me lo aspettavo più abile nella gestione del combattimento.”
Pensi che il criterio di valutazione da parte dei giudici sia cambiato? Che oggi si privilegi la potenza piuttosto che la tecnica?
“Credo che non ci sia uniformità di giudizio. A volte vieni giudicato per la tecnica, altre per l’aggressività, altre per la potenza. Accade anche nel corso dello stesso match. Prendi Irma Testa. Vince la prima ripresa, fa la seconda allo stesso modo e la danno perdente. A volte premiano lo stile, altre la fase offensiva a prescindere dal fatto che tu riesca o meno a mettere a segno dei colpi. La chiave di lettura del combattimento non è la stessa per tutti i giudici.”
Non è stato certo uno scandalo, ma Irma quel match lo aveva vinto, anche se a mio avviso non ha boxato bene.
“Concordo. Non ha cambiato ritmo, non ha attaccato quando doveva farlo. Ma ha boxato come aveva fatto nei due anni precedenti. E quel pugilato era stato premiato. Si è trovata davanti a una situazione insolita che non è riuscita a risolvere, non è stata aiutata a risolverla.”
Abbes Mouhiidine qualcosa da recriminare ce l’ha.
“Vero. Aveva vinto, non riesco a capire come alcuni giudici abbiano potuto darlo perdente addirittura nel secondo round dominato. Ma non è andato forte, non è andato al meglio. Gliel’ho detto più volte, dovrebbe curare maggiormente la qualità dei colpi. Dimmi però, chi cambierebbe stile e tecnica se con quel pugilato riesce a vincere tornei molto importanti?”
Veniamo ad Angela Carini. Cosa pensi di quello che è accaduto contro Imane Khelif?
“È stata condizionata in maniera pesante da tutto quello che le è accaduto attorno nei giorni che hanno preceduto il match. Anche se non lo ha ammesso neppure a sé stessa. Si è lasciata condizionare dalle parole, dai racconti, dai consigli, dalle pressioni. Deve avere percepito che non sarebbe mai riuscita a farcela, che la rivale era più potente. Non era serena, non era pronta mentalmente. Il problema doveva essere affrontato in maniera diversa, dovevano aiutarla a gestirlo in maniera diversa. Non è mai stata convinta di voler fare quel combattimento. Questa è la realtà dei fatti, ma lei li ha percepiti in maniera diversa. Al primo colpo è finito tutto.”
Come definiresti il risultato della spedizione italiana in questi Giochi.
“Siamo partiti sperando in tre medaglie, siamo tornati perdendo otto match su dieci. I risultati ottenuti negli ultimi anni giustificavano il pronostico, ma quando si sono trovati in difficoltà sul ring non hanno saputo cambiare atteggiamento tattico e ritmo. Non hanno aggredito con la grinta necessaria per andare a vincere. Credo che, Mesiano esclusa, non fossero al meglio sotto il profilo fisico e che abbiamo accusato pecche dal punto di vista della forza mentale. Direi dunque che questa Olimpiade è stata fallimentare per il pugilato italiano.”

Le nazioni a medaglia nel pugilato all’Olimpiade di Parigi 2024

SUL PODIO

DONNE

50 kg
Oro
Buse Naz Cakiroglu (Tur)
Argento
Wu Yu (Cina) 
Bronzo
Nazym Kyzaibay (Kaz), Aira Villegas (Phi).
54 kg
Oro
Yuan Chang (Cina)
Argento
Halice Akbaş (Tur) 
Bronzo
Aejj Im (Kor), Chomi Pang (Pro)
57 kg
Oro
Yu Ting Lin (Tpe) 
Argento
Julia Szeremeta (Pol)                               
Bronzo
Nesthy Petecio (Phi),  Esra Yildiz Kahraman (Tur)
60 kg
Oro
Kellie Harrington (Irl) 
Argento
Wenlu Yang (Cina) 
Bronzo
Beatriz Jasmin Soares Ferreira (Bra), Shih Yi Wu (Tpe)
66 kg
Oro
Imane Kheif (Alg) 
Argento
Yang Liu (Cina)
Bronzo
Janiaem SuwwannaPheng (Tha), Nien Chin Chen (Tpe)
75 kg
Oro

Qian Li (Cina) 
Argento
Atheyna Bibeichi Bylon (Pan)  
Bronzo                          
Cindy Winner Diankeu Ngamba (Eqr), Caitlin Parker (Aus)

UOMINI

51 kg
Oro

Hasanboy Dusmatov (Uzb) 
Argento
Billal Bennama (Fra)
Bronzo
David de Pina (Cpv), Yunior Alcantara Reyes /Dom)
57 kg
Oro

Abdumalik Khalokov (Uzb) 
Argento
Munarbek Seiitbek Uulu (Kgz)                   
Bronzo
Javier Ibanez Diaz (Bul), Charlie SENIOR (AUS)
63,5 kg
Oro

Erislandy Albvarez (Cuba) 
Argento
Sofiane Oumiha (Fra)
Bronzo
Lasha Guruli (Geo), Wyatt Sanford (Can)
71 kg
Oro

Asadkhuja Muydinkhujaev (Uzb) 
Argento
Marco Alonso Verde Alvarez (Mex)
Bronzo
Omari Jones (Usa), Lewis Richardson (Gbr)
80 kg
Oro

Oleksandr Khyzhniak (Ukr) 
Argento
Nurek Oralbay (Każ)
Bronzo
Arlen Lopez Cardona (Cuba), Cristian Javier Pinales (Dom)
92 kg
Oro

Lazizbek Mullojonov (Uzb) 
Argento
Lorenzo Berto Alfonso Dominguez (Aze)
Bronzo
Davlat Boltaev (Tjk), Enmanuel Reyes Pla (Spa)
+92 kg
Oro

Bakhodir Jalolov (Uzb) 
Argento
Ayoub Ghafda Drissi El Aissaoui (Spa)
Bronzo
Djamili-Dini Aboudou Moindze (Fra), Ayoub Ghafda Drissi El Aissaoui (Spa).

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