
Viene da Bologna il 23enne che ci regala un sorriso dopo una domenica piena di rabbia. Boxa nei supermassimi, è un colosso alto 1.85 per cento chili di peso. Un giovanotto con tanta determinazione e un’esperienza da costruire sul ring. Match dopo match. Non ha paura, né del rivale, né delle difficoltà. Tira dritto anche quando soffre. Vedremo lungo il cammino dove potrà arrivare.
Diego Lenzi ci ha messo la testa e il cuore nel suo primo incontro in un’Olimpiade, servivano entrambi per portare a casa il risultato. Ha sconfitto Edwards Joshua, rivale non semplice da affrontare, e ora è nei quarti di finale. A un match dalla medaglia
Un buon primo round, condotto su ritmi alti e con buona frequenza di colpi, soprattutto gancio sinistro e diretto destro. Poi un calo fisico, quasi subito, in inizio di secondo round. Avrebbe dovuto continuare a pressare, a mettere serie di colpi, a bloccare sul nascere l’iniziativa dello statunitense. Ma la condizione atletica non lo aiutava. Visto l’incontro davanti alla tv il calo è apparso chiaro. Ha abbassato la frequenza dei colpi, è andato meno volte a cercare l’avversario, preferendo appoggiarsi a lui anzichè attaccarlo. Un richiamo ufficiale nel secondo round, inflitto al pugile USA, ha praticamente messo il marchio definitivo alla sfida. E così è stato. Tutti con Diego, tranne il canadese Jeffery Verhoeven che, forse, si è distratto un attimo.
Esordio positivo, vittoria meritata, anche se in affanno dopo un avvio a tutta forza e strappata di misura.
Nei quarti di finale, il 2 agosto nel turno pomeridiano, affronterà Nelvio Roman Tiafack (Ger).

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