
Un infarto fulminante si è portato via per sempre Rafael Lovera Montiel. È accaduto poco meno di un anno fa, nell’agosto del 2023.
Era un pugile, anche se ha combattuto davvero poco.
Da professionista ha disputato un solo match nella vita. Eppure la sua è una storia tutta da raccontare.
13 settembre 1975.
Era un sabato di fine estate, l’ultimo anno di presidenza del World Boxing Council di Ramon G. Velasquez. Cinque mesi prima, a Milano, Franco Udella era diventato campione di una nuova categoria, quella dei minimosca.
Il sardo, per problemi di salute, non aveva potuto difendere il titolo e il Wbc lo aveva destituito.
Per la successione si erano fatti alcuni nomi, alla fine era stata fatta una scelta politica.
Rafito Cedeno era un manager ben introdotto all’interno del consiglio mondiale. Aveva insistito, lottato, imprecato e alla fine aveva ottenuto una possibilità per Luis Estaba, detto Lumumba. Pugile venezuelano, con un record di 28-7-2.
Oscar Aquino era il dirigente paraguaiano che aveva avuto l’idea di creare la nuova categoria, per questo, diceva, avocava il diritto di imporre un connazionale come sfidante.
La scelta cadeva su Rafael Lovera Montiel, il nostro uomo. Nato nell’ottobre del ’52 a Fernando de la Mora, viveva a Lambarè, dove lavorava come tassista. Discreto dilettante, aveva combattuto in qualche torneo internazionale per il Paraguay. Da professionista il suo record era di 20-1-1.
Questo il quadro.
Sul ring del Nuovo Circo di Caracas il padrone di casa Luis Estaba metteva knock out in quattro riprese il rivale e diventava il nuovo campione del mondo dei minimosca per il World Boxing Council. Dopo la conquista avrebbe difeso il titolo dodici volte, comprese le vittorie su Franco Udella, Rafael Pedroza, Netrnoi Sor Vorasingh.
Un ottimo pugile.
Meno esaltante il seguito della storia del signor Lovera. Pochi giorni dopo il mondiale, era stato scoperto il trucco.
Rafael Lovera Montiel la notte del mondiale era al debutto nel professionismo. Per farlo combattere era stato usato un record falso e il comitato classifiche del Wbc l’aveva accettato senza avere il minimo dubbio e senza, probabilmente, controllarlo.
Dopo quel quel match era tornato a fare il suo mestiere, il tassista. Non era mai più salito sul ring.
Un caso davvero unico.
Una carriera cominciata e finita in quattro round.
Un match da professionista, un record falso, nessun controllo, subito il mondiale, il ko nell’unico incontro della carriera, poi il ritiro.
Complimenti a tutti.
P.S. Un altro pugile ha debuttato al professionismo disputando un match mondiale. Il 22 agosto del 1957 Pete Rademacher è stato sconfitto per ko 6 da Floyd Paterson nel titolo dei pesi massimi. Rademacher l’anno primo aveva vinto l’oro olimpico ai Giochi di Melbourne. Dopo la sconfitta all’esordio ha continuato a boxare, chiudendo con un record di 15-7-1 (8 ko).

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