
La boxe è un po’ come la musica. Devi mettere in fila le note giuste, scegliere il genere che vuoi suonare e cercare la performance da applausi. Ieri, uno dei due artisti saliti sul ring non ha quasi mai avuto la possibilità di cimentarsi nello stile che preferisce.
Passando al pugilato, posso dire che Agit Kabayel è stato l’unico a interpretare sino in fondo il compito che doveva svolgere. Frank Sanchez è durato solo un round, forse anche meno. In quei tre minuti iniziali ha fatto vedere un diretto destro lungo e preciso, un sinistro rapido e potente.
Ma in questo sport non conta solo la tecnica dei colpi, devi sapere trovare il terreno per metterli a segno. Tempo e misura sono i due campi indispensabili per fare vedere la tua bravura, la tua forza, il tuo talento.
Kabayel ha trovato tutto questo dalla seconda ripresa in poi. Ha fatto pressione costante, ha accorciato la distanza, ha anticipato ogni intenzione del rivale. E ha così potuto incominciare un lento, ma costante ed efficace lavoro di demolizione.
Qualche montante al volto, ma soprattutto più montanti al corpo. Ganci alla mascella, il destro soprattutto, e tanti alla figura. Tanti da provocare dolore e perdita di stabilità nel cubano che ha così inconsciamente lasciato aperte altre strade praticabili per il 31enne di Leverkusen.
Dal secondo round in poi è stato un monologo. Il cubano avrebbe voluto fare delle corde la sua casa. Ma quella è una strategia che puoi usare se riesci a replicare in controtempo, se hai velocità nel piazzare i colpi, se trovi lo spazio giusto per praticare la tua boxe fatta di concretezza.
Niente. Kabayel gli ha rubato tutto. E poi ha chiuso il conto. Due knock down che urlavano dolore, sofferenza, impotenza di reagire. Il primo, un destro che ha centrato la milza e mandato al tappeto Sanchez. Il secondo, ancora al corpo, con il pugno sinistro a fare da fotocopia del cazzotto che lo aveva preceduto. E allora è stato il fegato a soffrire. Meglio chiuderla lì.
Agit Kabayel ora farà un salto in avanti nella classifica del WBC. Probabilmente andrà al numero 2 del mondo e avrà solo Anthony Joshua davanti a lui. È un campione, merita tutto quello che ha ottenuto. Ha solidità fisica, potenza nei colpi che non provocano il ko istantaneo ma hanno la forza che deriva dalla quantità, una qualità che lo trasforma in un demolitore implacabile. Ha saggezza tattica e buona tecnica. È un peso massimo che fa piacere vedere in azione.
Frank Sanchez esce male da questa sfida. Stasera mi è sembrato un pugile a fine carriera, almeno a questi livelli. Merito di Kabayel, ma lui sa che dovrà farsi perdonare molti errori.
Massimi (eliminatoria WBC) Agit Kabayel b Frank Sanchez ko 7.

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