
Oggi parlo di numeri e classifiche.
Alcuni numeri sono importanti, alcune classifiche valgono davvero poco. L’unica cosa che conti a questi livelli è il palmares, limitato però alla cintura regina. Quella mondiale, trofeo che nessuno dei due può ancora vantare.
Efe Ajagba (19-1-0, 14 ko), nigeriano di 29 anni, è campione Silver dei massimi per il Wbc. Ente che lo inserisce nell’ultima classifica (marzo 2024) al numero 4. Posizione di prestigio, soprattutto in considerazione del fatto che il suo prossimo rivale (a Corpus Christi, Texas, diretta su Mola Tv dalle 3 nella notte tra sabato e domenica) non è tra i primi 40.
Guido Vianello non figura neppure nel ranking della Wbo (Ajagba è 11), dell’Ibf (Ajagba è 9) e della Wba (qui Ajagba gli fa compagnia fuori dai Top 15).
Le graduatorie mondiali hanno sempre e comunque un ruolo importante. Anche se a volte possono risultare incomprensibili.
Prendiamo la Wba. È l’Ente che permette al campione dei pesi massimi, Mahmoud Charr (Olexsandr Usyk, per quella follia imperante nel pugilato, è supercampione), di non difendere mai un titolo vinto il 25 novembre del 2017.
Vogliamo parlare del Wbc? Francis Ngannou occupa la posizione numero 24. Il suo record? Due match, due sconfitte.
BoxRec, il più importante sito statistico del mondo per quanto riguarda il pugilato, pone il nigeriano al numero 19 dei pesi massimi, l’italiano è al numero 80.
Il Transnational Boxing Rankings Board e The Ring non includono i due tra i loro Top Ten.
Mettendo assieme tutti gli indizi, possiamo capire meglio le inevitabili scelte dei bookmaker.
A oggi, puntando 100 euro su Ajagba se ne possono incassare 117 (i 100 della scommessa, più 17 di vincita). Puntandone 100 su Vianello se ne intascherebbero 560.
Ho letto in giro.
Perché Vianello fa questo match?
Ha scritto il sito statunitense The Sweet Science.
La cosa interessante è che Vianello, apparentemente insoddisfatto per il modo in cui la Top Rank lo stava gestendo, avrebbe spinto per questo combattimento, quando avrebbe potuto scegliere un avversario meno pericoloso.
Il pugile romano conferma sul suo profilo Facebook.
È una grande opportunità per me. Non ho esitato a coglierla quando mi è stata offerta. Combatterò contro uno dei pesi massimi più importanti del mondo. Sono pronto a salire sul ring per mostrare quale sia il mio livello pugilistico. Non vedo l’ora di affrontare questa grande sfida.
In altre parole, Vianello avrebbe chiesto, alla sua organizzazione, l’accesso al match della verità. Contro un rivale largamente favorito e, seppure coetaneo, decisamente più esperto: tutti e venti gli avversari di Ajagba avevano un record positivo.
Sarà per Guido Vianello una missione impossibile?
Quasi.
Ne parlerò nel prossimo articolo.

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