Da San Fermo a New York. La boxe, un sogno per cui si può soffrire

Quella che Andrea Crepaldi racconta in “Diventerò un campione” è una storia che si snoda su un doppio binario. Il punto di arrivo che si prefiggeva era quello di diventare pugile professionista negli Stati Uniti e vivere lì con il suo lavoro e con gli affetti che si sarebbe costruito. Proverà con tutte le sue forze a realizzare il sogno.
È un libro costruito sul futuro, ma il giovane partito da San Fermo (Varese) i conti dovrà farli ogni giorno con il presente.
Boxa da dilettante in Italia, insegue l’America.
A New York ci va davvero, perché Andrea ha la testa dura. Insegue l’obiettivo impegnandosi corpo e mente. Lavora in ristoranti, pasticcerie ovunque trovi qualcuno disposto a pagargli un salario.
Intanto, da uno che il pugilato ce l’ha nell’anima, combatte quotidianamente. Partecipa ai Golden Gloves, si allena alla Gleason’s Gym. Purtroppo ogni tanto si dimentica di tenere la guardia alta nella vita. I colpi entrano e fanno male, soprattutto quelli a tradimento.
Un maestro che sembra un secondo padre, ma chiede soldi solo per lui, compagni pronti a camminare sulla stessa strada fino al primo ostacolo e poi niente più.
Lo aiuta Paul Malignaggi, campione del mondo conosciuto per caso.
Andrea cammina su un filo sospeso a trenta metri da terra fin quando può.
Scade il permesso di soggiorno sportivo, ha bisogno assoluto della green card. 
Fa di tutto per averla. Sposa una ragazza conosciuta due settimane prima, si unisce in un matrimonio gay con un pugile come lui. Non va. 
Negli States riesce a realizzare solo una parte del sogno. Esordisce al professionismo. Ma ha una montagna di pensieri sulle spalle, perde. Deve tornare a San Fermo.
Prova con Londra. Va male anche lì. Si sottopone a esami medici per l’affiliazione alla Federazione Britannica. La TAC rivela due tumori. Con il tempo si riveleranno due cisti, non gli daranno problemi. Ma la licenza per combattere non l’avrà mai.
Torna da illegale negli Stati Uniti, lo fermano alla frontiera con il Canada. Finisce in un carcere di massima sicurezza. Li raccoglie i suoi ricordi e scrive il libro.
Oggi fa l’istruttore di boxe in una palestra di Varese, vive con Danna, la sua compagna. Ma dentro, credo, sente ancora una grande frenesia. Un pugile resta tale per tutta la vita, un viaggiatore non smette mai di sognare.
È una vicenda che svolge a ritmo incalzante, pagina dopo pagina. È il diario dei sogni perduti e di quelli realizzati. Come diceva Madre Teresa di Calcutta, “La felicità è il viaggio, non la destinazione”.

Andrea Crepaldi, DIVENTERO’ UN CAMPIONE, Il mio sogno americano nella boxe. 143 pagine, 17,16 euro su Amazon.


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