In palestra con De Carolis, per capire chi vedremo contro Sadjo

Ho parlato con il pugile romano che sabato in Francia salirà sul ring per il titolo europeo dei supermedi, ho scambiato qualche chiacchiera con i suoi allenatori Italo Mattioli e Gigi Ascani. Ho visto De Carolis concludere la preparazione. Questo è il racconto di un pomeriggio nella palestra della Team Boxe Roma XI.

Giovanni, al secondo rinvio, lo ha chiamato.
Saltato l’europeo del 21 ottobre, saltato quello del 25 novembre, ha alzato il telefono e ha parlato direttamente con Kevin Lele Sadjo. Cioè il campione che avrebbe dovuto mettere in palio il suo titolo contro di lui.
Ha trovato un uomo disponibile al dialogo, si sono chiariti.
L’incontro è stato così spostato al 2 dicembre.
Il destino, quando vuole, picchia duro. De Carolis si è infortunato, ed è saltato tutto ancora una volta.
Si sono sentiti, hanno concordano l’inserimento di una doppia clausola nel contratto del combattimento. Nell’ipotesi di un nuovo rinvio, chi dei due ne sarà la causa pagherà una penale e permetterà all’altro di battersi per il titolo.
In altre parole, il responsabile, sia il campione che lo sfidante ufficiale, rinuncerebbe alla sua qualifica.

Detto questo, Giovanni De Carolis (33-10-1, 16 ko) si è messo l’animo in pace e ogni volta ha ricominciato da capo. È stata dura. In pratica ha cominciato la preparazione per l’europeo a luglio 2023, per poi interromperla tre volte per riprenderla cercando di ritrovare il ritmo giusto, tra dubbi e fatica, sacrifici e investimenti sul fisico e sul conto in banca. Terrificante, mi ha detto oggi.
Ma ce l’ha fatta. La prima volta era andato ad allenarsi in Inghilterra, in questa occasione si è spostato in Francia. A Nantes, dove ha fatto sparring con Pierre Hubert Dibombe, 33 anni, record da imbattuto, pugno potente (22-0-1, 18 ko), alto 1.76. Insomma una copia quasi perfetta del campione.
Come lui, preferisce la boxe da attaccante, è più basso dello sfidante italiano, ha rabbia dentro e vuole accorciare per scaricare i suoi colpi.

Kevin Lele Sadjo (20-0, 18 kg) ha un fisico compatto. Ha 33 anni ed è alto 1.73, e pensare che ha fatto anche il mediomassimo.
Mi dice De Carolis, che di anni ne ha 39.

Viene sempre avanti, cerca il ko in continuazione. È un bravo ragazzo, ma sul ring è molto esuberante. Ha pugno pesante. È un tipo di boxe con cui credo di trovarmi bene. Ho scelto di arrivare al match più leggero di quanto pesassi contro Scardina. Voglio avere stamina fino in fondo, voglio cioè essere in grado di reggere il ritmo alto sino alla fine. Forse avrò un po’ meno potenza, ma mi sentirò più leggero per boxare alzando il livello del match in continuazione.
Italo Mattioli (foto sopra, a destra), il maestro, è ottimista.
Sta bene, è in peso, mi sembra tranquillo. Può giocarsela.

Match difficile, molto difficile. Ma quello che ho visto nella palestra del Team Boxe Roma XI, in qualche modo, toglie di mezzo più di un dubbio. Resta il problema di affrontare un tipo tosto e dalle mani pesanti come Sadjo. Ma è l’europeo dei supermedi, mica una gita a Gardaland.
Il problema vero, al momento, è arrivare a Parigi. Nel senso che la partenza è prevista per mercoledì 6 marzo, al mattino. Peccato che oggi, 4 marzo nel pomeriggio, non siano ancora arrivati i biglietti dell’organizzazione…
Il programma resta comunque invariato. 
Giovanni, Italo Mattioli e Gigi Ascani (foto sopra) sono pronti.
Sabato 9 marzo, al Palais des Sport Marcel Cerdan di Levellois (pochi chilometri dal centro di Parigi), De Carolis sfiderà il detentore Kevin Lele Sadjo per il titolo europeo dei supermedi.
Oggi dovremmo sapere quale sarà la televisione che trasmetterà l’incontro.


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