
Il sorriso di Jas non è solo contagioso, è solare. Riempie di gioia tutto quello che c’è attorno. La sua è una felicità condivisa. Con il coach Renzo Furlan, un uomo serio e un ottimo maestro, che nel 1996 (l’anno di nascita della sua alieva) raggiungeva la miglior posizione nella classifica ATP: 19. Con i genitori che l’avranno vista alla tv, con i dirigenti del circolo, i tifosi, il pubblico tutto.
No, non è il giorno dei miracoli.
A meno che nel tennis i miracoli non si facciano con talento e solidità mentale.
Fino ad oggi Jasmine Paolini, di Castelnuovo di Garfagnana, cresciuta al TC Mirafiume, aveva un solo torneo all’attivo: Portoroz, un WTA 250. In un colpo solo, dopo un’incredibile escalation durata un paio di anni e grazie alll’ennesima rimonta in finale contro la russa Anna Kalynskaya, si è presa il WTA 1000 di Dubai e il numero 14 del mondo. È la terza tennista italiana della storia a vincere un Master 1000 (preceduta da Pennetta e Giorgi), è la settimana italiana con il più alto ranking nella classifica WTA (dopo Schiavone, Errani, Pennetta, Vinci, Farina e Reggi).
Mica male per questa simpatica 28enne, un incredibile concentrato di energia.
Ha grinta, cuore, grande determinazione e una capacità di reazione da applausi. E poi c’è un dritto che l’aiuta nei momenti chiave di ogni partita.
Figlia di Ugo, che gestiva un bar a Bagni di Lucca, e Jacqueline Gardiner, nata in Polonia da mamma polacca e papà ghanese, emigrata in Toscana dove aveva trovato lavoro in un ristorante. Sorella di William.
Il tennis l’ha conquistata a sei anni, siamo sinceri, per mancanza di avversari.
“A Bagni di Lucca o giochi a tennis o vai in piscina” ha raccontato.
Parla inglese e polacco, come seconda e terza lingua. Le vacanze di un mese a Lodz, quando era bambina e andava a trovare la nonna, l’hanno aiutata.
Quattro anni fa giocava tornei ITF da 25.000 dollari, oggi è una Top 15.
All’Australian Open del 2018 riusciva a racimolare appena tre game contro Barbora Krejcikova. Quest’anno è approdata agli ottavi.
Prima era piena di dubbi, oggi ha tante certezze.
Non esci dal tunnel nero di un 3-5 al terzo set nella finale del torneo più importante della tua vita, se non sei forte dentro.
La spunti (4-6 7-5 7-5) solo se hai nervi saldi e talento.Insomma se sei una guerriera con i colpi giusti.
A fine partita le hanno chiesto se pensasse di festeggiare ancora una volta con una pizza, lei ha ha risposto: “È troppo tardi. Non mi interessa la pizza stasera. Va bene così, avere il trofeo tra le mani mi basta”.
Anche Matteo Berrettini ha voluto festeggiare la clamorosa vittoria con un messaggio sui social.

Jassss!
Questa ragazza che manifesta la sua gioia con una risata fragorosa è un’accumulatrice di consensi. A 28 anni ha raggiunto cime insperate fino a poco tempo fa. E lo ha fatto non cedendo nulla della sua personalità, è il trionfo dell’assenza di stramberie di ogni genere.
Per anni l’hanno bombardata di domande sulla sua altezza (è 1.63), le hanno chiesto se non avesse mai avuto rimpianti, dove pensava sarebbe potuta arrivare con dieci centimetri in più. Lei ha sempre risposto con stile.
Beh adesso, questa fantastica toscana figlia di una terra dura, ma meravigliosa, come la Garfagnana avrebbe qualche risposta più tosta da dare. Ma non lo farà mai. Signore, si nasce.
Ridi Jas, ridi perché…
Una persona la si capisce dalla sua risata.
(Fëdor Dostoevskij)

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