
La situazione del titolo superpiuma WBC sembra sia diventata improvvisamente complessa, almeno a leggere quello che scrive la stampa statunitense.
Prima alcune note sulla difesa mondiale di O’Shaquie Foster contro Abrahm Nova (vittoria ai punti del texano per split decision) di venerdì notte.
Bobby Benton (capo allenatore): “Abbiamo avuto un duro taglio del peso, non era mai accaduto prima”.
O’Shaquie Foster (22-2-0, 12 ko): “A inizio match ho portato un diretto destro e lui mi ha involontariamente colpito sul bicipite con il gomito. Ho accusato dolore per l’intero combattimento. Ho faticato a fare il peso, assumeremo un nutrizionista”.
Ed eccoci ai piani dichiarati dal gruppo del campione.
Prima ipotesi.
Una sfida per l’unificazione del titolo con Lamont Roach jr (24-1-1-, 9 ko), detentore della cintura WBA dei superpiuma.
Progetto di difficile realizzazione. La World Boxing Association ha appena obbligato Roach jr a sostenere una difesa ufficiale contro lo sfidante Jono Carroll. E, successivamente, ha obbligato il vincitore a battersi entro 120 giorni contro il numero 1 dell’Ente, Otar Eranosyan.
Seconda ipotesi.
Affrontare il vincitore del match del 29 marzo tra Oscar Valdez (31-2-0, 23 ko) e Liam Wilson (13-2-0, 7 ko) a Glendale (California, USA). Anche qui c’è qualche problema. Entrambi hanno una alta posizione in classifica nella World Boxing Organizzation (rispettivamente numero 5 e numero 2) e sembrano più tentati di intraprendere quella strada che quella che porta a Foster.
Terza ipotesi.
Un match contro Emanuel Navarrete dopo che questi avrà affrontato Denis Berinchyk, per il titolo vacante dei leggeri WBO.
Operazione complessa, lunga e difficile.
Quarta ipotesi.
Altri nomi, tutti gestiti dalla Top Rank. Andres Cortes (21-0, 12 ko), Henry Lebron (19-0, 10 ko), il tre volte sfidante al titolo Robson Conceicao (17-2-1, 8 ko.
I fatti dicono un’altra cosa.
O’Shaquie Foster ha già tre match fissati. Due obbligatori, uno contro un avversario a sua scelta.
Il calendario e i nomi dei rivali li ha stabiliti il World Boxing Council durante il Congresso tenuto a Tashkent nel novembre scorso.
Dovrà sostenere la difesa contro lo sfidante ufficiale Muhammadkhuja Yaqubov (21-1-0, 11 ko).
Successivamente il vincitore avrà l’autorizzazione per una difesa volontaria.
Quindi il campione in carica dovrà confrontarsi con il vincitore della semifinale tra Michael Magnesi e Masanori Rikiishi, in programma il 22 marzo a Colleferro.
Interrogato sul tema Foster ha detto: “Difesa obbligatoria? Se è vero, rispetteremo la volontà del WBC”.
E questo, a parte l’imbarazzante se è vero, è un bene.
Sia lui che Benton hanno poi aggiunto: “Faremo due match ancora nei superpiuma, poi si vedrà”.
E questo è un male.
Michael Magnesi attende che il WBC chiarisca a Foster i suoi doveri e dalle risposte del texano tragga elementi per decidere il futuro della categoria.
È un’utopia, lo so. Il pugilato ci ha abituati all’anarchia più che al rispetto dei regolamenti e delle decisioni ufficiali. Ma è ruolo del giornalista che si occupa di boxe sottolineare come ci siano impegni che, a detta dello stesso Ente che li ha dettati, sono OBBLIGATORI.

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