
Non c’è stata storia, il match in pratica è finito al primo diretto destro di Vianello.
È andato a segno dopo una trentina di secondi e da quel momento in poi per Moses Johnson (11-2-2, 8 ko) l’unica preoccupazione è stata quella di guardare il suo angolo nella speranza che qualche uomo di buona volontà lanciasse l’asciugamano. Insomma, nella speranza che fermasse un match che non aveva mai avuto una sua storia.
L’americano è incappato in una di quelle notti senza senso. E ha pagato cara la sua inadeguatezza al ruolo. Per quattro volte è stato contato, alla quinta l’arbitro Shada Murdaugh si è finalmente deciso a chiudere l’incontro.
L’ha fatto quando mancava un secondo alla fine del primo round. E ha fatto male. Nel senso che avrebbe dovuto farlo prima, perché il buon Moses non aveva alcuna voglia di continuare, per farglielo capire avrebbe forse dovuto scriverlo su un manifesto. Perché fargli subire così tanti colpi?
Bene Vianello. Un passo avanti l’ha fatto. Che il rivale non fosse un fulmine di guerra era cosa nota, che se in giornata no fosse capace di figure barbine, era altrettanto noto. Ma che colpa ne ha l’italiano?
Guido l’ha messo giù con il montante, il gancio e lo ha messo in sofferenza con il diretto. Tutti destri.
Ha portato ogni colpo del pugilato, ha fatto il suo dovere sino in fondo.
È stato bravo.
Niente induce a pensare chissà cosa, per carità, neppure dopo una vittoria per ko contro un tizio che aveva il record migliore (alla pari con Jonathan Rice) tra gli avversari incontrati finora. Neppure dopo cinque kd e un successo per kot 1.
Moses era già caduto nel burrone. Gli era capito nell’unica sconfitta in carriera prima di affrontare Vianello. Il 9 giugno dello scorso anno contro Walter Burns. Pensava fosse un test prima di impegni più seri. L’altro aveva 42 anni ed era tornato a combattere nel 2021 dopo essere rimasto fermo per undici anni. Un gancio sinistro violento e Johnson (9-0-2 all’epoca) era finito knock out dopo 1:57 del primo round.
Stavolta è durato un po’ di più.
Guido Vianello porta a casa un successo che migliora il suo record sul piano dei numeri (12-1-1, 10 ko) e si prepara al prossimo passo in avanti.
Guido ha aperto il programma degli incontri principali della serata, quelli che vanno in tv. La speranza è che ora la Top Rank gli faccia fare un piccolo salto, che alzi il livello degli avversari. A 29 anni il romano è ancora giovane, ma di tempo per aspettare il passaggio di categoria non credo ne abbia molto ancora.
PESI MASSIMI – Guido Vianello (109,900 kg) b Moses Johnson (116,700) kot dopo 2:59 del primo round.

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