Lo strano caso di Munguia vs Ryder, per chi suona la campanella?

Un episodio davvero strano. Una storia fuori dalle regole, finita comunque bene.
Phoenix, Footprint Center, 27 gennaio 2024.
Sul ring Jaime Munguia (42-0, 33 ko) e John Ryder (32-6-0, 18 ko) per il titolo WBC Silver dei pesi supermedi.
Munguia infligge quattro conteggi a Ryder. Manca 1:48 alla fine della nona ripresa quando il messicano mette nuovamente in difficoltà il britannico. L’intero angolo di Ryder salta sul ring e comincia a sbracciarsi per attirare l’attenzione di Wes Melton, l’arbitro però in quel momento è spalle all’angolo e non può vedere, sta controllando molto da vicino lo scambio di colpi.
Il match va avanti, c’è un caos infernale nell’arena, non si sentono le urla dell’allenatore e dei secondi.


Poi, improvvisamente, il cronometrista prende una decisione e fa una cosa che, a memoria, non ricordo sia mai accaduta nella storia del pugilato. Suona la campanella a ripresa in corso. Melton si gira verso di lui, vede i chiari segnali di quelli del clan Ryder che richiedono di fermare il match.
Ferma tutto.
È kot dopo 1:25 della nona ripresa.
Il regolamento del WBC non prevede questo tipo di soluzione (l’intervento del cronometrista che richiama l’attenzione dell’arbitro), ma è stato comunque un gesto che ha evitato ulteriori rischi. 


Nell’ultimo Congresso tenuto a Tashkent, in Uzbekistan, lo scorso novembre il WBC ha inserito nel regolamento un nuovo strumento. 
Si tratta di un grande asciugamano rosso (foto sopra, il presidente del WBC, Mauricio Sulaiman), con al centro una grande scritta bianca: STOP sopra il logo del WBC. Lo scopo è quello di consentire, all’angolo del pugile in chiara difficoltà, di manifestare in modo plateale la volontà di interrompere il combattimento il prima possibile.
Prima del match, il supervisore dovrebbe consegnare l’asciugamano rosso a ciascun capo angolo.

Screenshot


Da una ventina di anni due cartellini sono a disposizione del medico ufficiale del campionato.
Uno è di colore verde. Indica che, secondo il dottore, il match può continuare.
L’atro è di colore rosso. Segnala che il medico, secondo la sua esperienza professionale, propone di fermare l’incontro perché è diventato pericoloso per uno dei due pugili.
In entrambi casi sarà sempre e comunque l’arbitro ad assumersi la responsabilità della decisione finale.


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