Naoya Inoue. Storia, numeri, qualità, mondiali di un Mostro del ring

Naoya Inoue, detto Il Mostro. Di bravura, ovviamente. Fa parte di quel gruppo di fuoriclasse che non godono di una popolarità (fuori dal proprio Paese) adeguata al loro talento.
È uno dei tre attuali tenori del pugilato mondiale. Assieme a Terence Crawford e Dmitrii Bivol.
Il fenomeno ha tutto quello che serve per appartenere alla categoria degli eletti.
È veloce, ha potenza, intelligenza tattica, grande tecnica, colpo d’occhio.

Ha cominciato a boxare a sei anni, allenato dal papà Shingo che lo sottoponeva ai suoi singolari metodi di preparazione. Doveva spingere auto con il motore, ovviamente, spento; arrampicarsi su una corda per arrivare alla veranda della casa di famiglia al secondo piano (stessa cosa farà con Takuma, fratello di Naoya e anche lui pugile professionista). Poi c’era la parte tecnica e lì il talento lo ha aiutato, la sua bravura è stata quella di migliorarsi non accontentandosi mai (sopra, nel video, una fase del match vinto contro Nonito Donaire).
Ha conquistato quattro mondiali in altrettante categorie, il primo dopo sei incontri.
Esordio il 2 ottobre 2012 (vittoria per ko 4 contro Crison Omayao. Ultimo combattimento l’unificazione del titolo supergallo contro Marlon Tapales (37-3-0, 19 ko) il 26 dicembre scorso. Vittoria per ko 10.


E sposato con la fidanzata del liceo. Hanno tre figli: Akiha (7 anni) che va spesso a vedere gli allenamenti del papà, una bambina di 5 anni e un’altra di 3.
Gli hanno chiesto più volte cosa risponderebbe ad Akiha se in futuro gli dovesse chiedere di fare il pugile.
Aspetterei che ne fosse totalmente sicuro, gli spiegherei i rischi di questo sport e poi gli domanderei se davvero lo amasse al punto di accettare dolori e sacrifici. Perché il pugilato non puoi farlo se per te non rappresenta una grande passione“.
A Naoya piace lo yakiniku, un barbecue in stile giapponese con lingua di manzo; i film dell’horror e il karaoke.
In Giappone è un idolo assoluto. Ha riportato la boxe alla gloria del passato, le ha restituito l’antico rispetto, nuova popolarità ed enorme passione.
Ha già annunciato la data del ritiro.
Nel 2028, a 35 anni, dirà basta.
“Ho ancora tempo per migliorarmi”.
Naoya Inoue, Il Mostro.
È davvero un fenomeno.


Una replica a “Naoya Inoue. Storia, numeri, qualità, mondiali di un Mostro del ring”

  1. Avatar Giovanni Bartezzaghi
    Giovanni Bartezzaghi

    Ex amante del pugilato, confesso che non avevo mai sentito partare del “Mostro”, perciò quando ho scoperto il suo “score” sono rimasto basito. Son vecchio (84 anni) e si vede che la senilità comincia a lasciare il segno.

    Grazie, per l’informazione.

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