
Il mondo è stato e sarà una porcheria. Perciò impariamo a muoverci con il portafoglio fra i denti e il culo bene attaccato al muro (Luis Sepúlveda)
13 settembre 1975.
Era un sabato di fine estate, l’ultimo anno di presidenza del World Boxing Council di Ramon G. Velasquez. Nove giorni prima, a Milano, Franco Udella era diventato campione di una nuova categoria, quella dei minimosca.
Il sardo, per problemi di salute, non aveva potuto difendere il titolo e il Wbc lo aveva destituito.
Per la successione si erano fatti alcuni nomi, alla fine la scelta era stata politica.
Rafito Cedeno era un manager ben introdotto all’interno del consiglio mondiale, aveva insistito, lottato, imprecato e alla fine aveva ottenuto una possibilità per Luis Estaba (84 anni, il prossimo 13, nella foto in alto), detto Lumumba. Pugile venezuelano, con un record di 28-7-2.
Oscar Aquino era il dirigente paraguaiano che aveva avuto l’idea di creare la nuova categoria, per questo, diceva, si sentiva in diritto di imporre un connazionale come sfidante.
La scelta era caduta su Rafael Lovera Montiel, discreto dilettante che aveva combattuto in qualche torneo internazionale per il Paraguay. Aveva un record di 20-1-1. Era nato il 17 ottobre del 1952 a Fernando de la Mora. Viveva a Lambare, dove faceva il tassista.
Questo il quadro, o almeno questo quanto si sapeva di lui in quel momento.
Sul ring del Nuovo Circo di Caracas il padrone di casa Luis Estaba metteva knock out in quattro riprese il rivale e diventava il nuovo campione del mondo dei minimosca. Avrebbe difeso il titolo dodici volte, comprese le vittorie su Franco Udella, Rafael Pedroza, Netrnoi Sor Vorasingh.
Un ottimo pugile.
Altrettanto non poteva dirsi del suo rivale.
Pochi giorni dopo il mondiale era stato scoperto il trucco.
Rafael Lovera Montiel (negli annuari figura solo con il primo cognome, Lovera) quella notte era al suo debutto nel professionismo, avevano usato un record falso e il comitato classifiche del Wbc l’aveva accettato senza avere il minimo dubbio e senza, probabilmente, controllarlo.
Dopo quel quel match era tornato a fare il suo mestiere di tassista, non era mai più salito sul ring.
Un caso davvero unico.
Una carriera cominciata e finita in quattro round.
Un match da professionista, un record falso, nessun controllo, subito il mondiale, il ko, poi il ritiro.
Complimenti a tutti.
P.S. Un altro pugile ha debuttato al professionismo disputando un match mondiale. Il 22 agosto del 1957 Pete Rademacher è stato sconfitto per ko 6 da Floyd Paterson nel titolo dei pesi massimi. Rademacher l’anno primo aveva vinto l’oro olimpico ai Giochi di Melbourne.
Lessi (non ricordo dove) che Udella fu decaduto dal titolo proprio per suo (o di chi per lui) rifiuto di incontrare questo Lovera, ma pare che di ciò non si debba parlare. Il suo profilo in “Storia del pugilato” di Giuliano riporta addirittura che con Estaba perse il titolo. Ho letto anche questa della malattia, ma altrimenti contro chi avrebbe dovuto difenderlo? Comunque la IBF agli inizi ha designato sfidante più di una volta gente che non aveva mai combattuto.